Si attendeva da tempo l’appuntamento per la firma del Contratto istituzionale di sviluppo per la realizzazione dell’Alta Capacità Napoli-Bari. E l’incontro per la sottoscrizione del via libera per il progetto è fissato per domani mattina a Roma. A siglare l’accordo attuativo dell’intesa già sottoscritta mesi fa saranno il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Mario Ciaccia, i governatori della Campania Stefano Caldoro, della Puglia Nichi Vendola, della della Basilicata Vito De Filippo, gli amministratori delegati di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti e di Rete ferroviaria italiana Michele Mario Elia. Per completare l’opera ci vogliono 7 miliardi di euro, anche se a disposizione ce ne sono solo 3, ma non mancherà certamente il contributo delle Regioni. Fondi nazionali ed europei che faranno da apripista non solo a quelli che dovranno garantire l’ultimazione dei lavori ma anche quelli che sranno destinati ad altri contratti di sviluppo sempre al Sud. Tese le ultimi fasi di lavoro sulla Tac. Nel Protocollo di Intesa del marzo scorso la Regione ha proposto di tornare alla prima soluzione ipotizzata da Rete Ferroviaria Italiana, ovvero quella di un tracciato diretto, in massima parte interrato tra le due stazioni di Apice e Orsara, che avrebbe di fatto scavalcato di netto la provincia di Avellino, con l’esclusione della stazione Hirpinia. Ma dopo una serie di interventi politici si è ritornati al vecchio progetto, quello che dalla stazione di Apice mediante un’ampia ansa verso sud, raggiunge, nel progetto, il territorio di Grottaminarda, dove è prevista l’ubicazione della stazione “Hirpinia”. Per l’attuazione del progetto sarà nominato dal governo un coordinatore generale che ricorderà alle Regioni il loro ruolo fondamentale nella disponibilità dei fondi necessari. Per l’attuazione del progetto ci vorranno 15 anni, se tutto andrà bene.
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