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Alto Calore, ok all'aumento delle tariffe: il dissenso dei sindaci

l Consiglio di Distretto  Irpino dell'Ente Idrico Campano è stato convocato, il 7 agosto, per approvare un aumento tariffario per Alto Calore Servizi senza precedenti: il 20% in soli 2 anni (2025 e 2026), con una proiezione altrettanto rilevante (9,95% e 15%) nel 2027 e 2028.Questo pesante aggiornamento tariffario è il frutto del Piano Economico - Finanziario e del Piano degli Investimenti presentato dal management di Alto Calore agli uffici dell'Eic che, all'esito dell'attività istruttoria partecipata con il gestore, hanno recepito e condiviso i dati di Alto Calore e proposto lo schema di tariffa, con delibera di approvazione, ai sindaci e consiglieri comunali componenti del consiglio di distretto. La proposta è passata solo perchè in seconda convocazione, con 12 voti a favore, 2 astenuti e i nostri 4 voti contrari (al netto dei 7 assenti) sui 25 componenti effettivi. Quindi senza nemmeno la maggioranza dei componenti del Consiglio di Distretto.Un dovere morale e politico ci ha spinto ad opporci fermamente. Ci è sembrato completamente fuori luogo che, mentre i cittadini irpini soffrono il massimo disservizio, al tempo stesso sono chiamati a pagare il massimo della tariffa. Quella di Alto Calore è, gia' da tempo, una tariffa tra le più onerose per le famiglie, ritoccata 2 volte anche negli ultimi 10 anni, sia pure con aumenti molto più contenuti (4% nel 2016 e 5% nel 2023). Pensare di coprire i debiti e le disfunzioni di Alto Calore nei prossimi 4 anni, come da concordato, con le tariffe a carico dei cittadini è ingiusto e per niente risolutivo. Alto Calore ha il dovere oggi più che mai, di presentare un Piano non basato solo sui ricavi da tariffa (che tra l'altro sono da riscuotere) ma innanzitutto sulla riduzione della spesa non funzionale all'erogazione del servizio, l'aumento delle entrate attraverso la riscossione dei crediti e i finanziamenti per gli investimenti.

L'ulteriore sacrificio delle famiglie, invece, finirà per essere solo un escamotage per la partita concordataria ma non garantisce l'equilibrio economico finanziario della società dopo l'eventuale salvataggio. Ancora una volta il consiglio di distretto, mai coinvolto sul tema, è stato posto di fronte ad un ultimatum: votare a favore dell'aumento o far fallire l'Alto Calore. Un tentativo di cambiare le carte in tavola e fare disinformazione, considerato che Alto Calore deve dimostrare con una sana gestione la solvibilità sul concordato. Peraltro, non vi è stato alcun tentativo di richiedere eventuali correttivi di perequazione sulla tariffa di Ambito a beneficio del nostro Distretto come previsto dalla legge 15/2015, ma solo la semplicistica spinta al massimo del fattore "teta" in aumento. In definitiva questa manovra complicherà ancor di più la vita di Alto Calore che diventerà più impopolare perché la crisi economica delle famiglie renderà ancora più difficile i pagamenti delle bollette.Era così tanta la fretta di consumare il blitz, in pieno agosto, che nemmeno la nostra proposta di rinvio a settembre per consentire approfondimenti e partecipazione è stata accolta. La nostra intenzione era e rimane quella di aprire una discussione con i comitati, i consumatori, i sindaci e gli amministratori di decine di comuni che subiranno gli aumenti, senza alcuna informazione preventiva e senza alcun rispetto per un territorio che già paga la tariffa più alta della Regione Campania e disseta con le sue sorgenti 5 milioni di cittadini meridionali.


Michele Vignola - Cons. EIC

Gaetano Musto - Sindaco di Pietradefusi

Paolo Spagnuolo - Sindaco di Atripalda 

Marcantonio Spera - Sindaco di Grottaminarda

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