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Ciclo integrato dei rifiuti, i sindacati: "Comuni in ritardo su formazione Ato"

Rifiuti

Le segreterie regionali e provinciali di FP CGIL, FIT CISL, UIL TRASPORTI, FIADEL, UGL Igiene Ambiente, evidenziano i gravi ritardi che si registrano nelle procedure di attuazione della legge regionale sul riordino del ciclo integrato dei rifiuti:
“Nonostante la legge sia ormai in vigore da sei mesi, i Comuni non hanno adottato – dicono i segretari regionali e provinciali di categoria – alcuna procedura per la convocazione e l’insediamento delle Conferenze d’Ambito dalle quali far scaturire la creazione degli ATO. La scadenza ormai prossima del 30 giugno – aggiungono – verosimilmente non potrà essere rispettata. Inoltre – sottolineano – oggi adducono difficoltà nel rispetto dei criteri contenuti nella legge, senza aver mai opposto alcun rilievo quando la legge è stata discussa e poi approvata in regione. Di leggi regionali che riordinano il ciclo integrato dei rifiuti con la creazione degli ATO ve ne sono molteplici in tutta Italia ma da nessuna parte di è manifestata la volontà di non applicarla come avviene in Campania”
I sindacati di categoria incalzano gli amministratori locali: “Riteniamo – dicono – il comportamento dei sindaci colpevole e responsabile dell’emergenza, in quanto la difesa ad oltranza dei propri interessi di campanile a discapito dell’associarsi per gestire un servizio di grande valenza come il ciclo integrato dei rifiuti nega la prospettiva di uscire dall’emergenza e danneggia cittadini e lavoratori”.
FP CGIL, FIT CISL, UIL TRASPORTI, FIADEL, UGL Igiene Ambiente chiedono alla Regione Campania di procedere con il commissariamento degli enti inadempienti rispetto alle direttive della legge regionale (convocazione Conferenza d’Ambito e creazione degli ATO) “senza procedere ad alcuna proroga come invece viene chiesto dai sindaci, in quanto sarebbe un gravissimo danno all’avvio del riordino, che si riverserebbe esclusivamente sui cittadini e sui lavoratori del settore”.
Le segreterie sindacali inoltre rivendicano la salvaguardia di tutti i livelli occupazionali dei lavoratori dei consorzi di bacino, delle società partecipate, delle società provinciali e di tutto il comparto: “Governo e Regione ascoltino i sindacati ed autorizzino il Piano di accompagnamento al lavoro dei dipendenti del consorzio di bacino già presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, affinché mediante il riordino del ciclo integrato dei rifiuti in capo agli ATO si possa effettivamente avviare il graduale assorbimento di tutti i lavoratori”.
In conclusione i sindacati rilanciano l’iniziativa e sollecitano il presidente Caldoro e l’assessore Romano affinché “non accordino proroghe all’entrata in vigore della legge e che il presidente in persona si faccia carico di rivendicare che il tavolo con il Governo convocato per il 19 giugno consegua definitivamente lo sblocco del finanziamento al Piano di sostegno al lavoro per i dipendenti dei consorzi di Bacino”.
Inoltre i sindacati decidono di aprire una fase di vertenza con i sindaci dei comuni capofila degli ATO per sollecitare appositi tavoli in grado di avviare il percorso di pianificazione del ciclo territoriale e delle tutele occupazionali definite dalla legge regionale”.

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