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''Fa' Afafine'', lo spettacolo divide: ''Si parla di bisessualità adolescenziale''. Volantinaggio davanti alle scuole

La polemica dura da settimane. Al centro dello scontro c'è lo spettacolo ''Fa' Afafine, mi chiamo Alex e sono un dinosauro'', in programmazione il prossimo cinque aprile al Teatro Gesualdo di Avellino. Si tratta di una rappresentazione inserita all'interno dell'annuale cartellone ''scuole e teatro'' destinato, con il placet del provveditorato, ai ragazzi delle medie e delle elementari. La polemica è feroce e trasversale, c'è chi ha raccolto firme a favore e chi contro. Basta dare un'occhiata alla trama per capire il motivo di tanto clamore: "Fa' Afafine" è una parola in lingua Samoa che indica chi, fin da bambino, ha scelto di identificarsi in un terzo sesso, né maschio e né femmina. Lo spettacolo si inserisce dunque all'interno di quel filone definito ''gender'', di cui tanto si discute.
La storia racconta di un bambino che non è sicuro riguardo la propria sessualità.
Chi si oppone non chiede la cancellazione dello spettacolo, bensì lo spostamento in un orario non scolastico, dunque, pomeridiano, cosicchè da lasciare liberi i genitori di decidere se mandare o meno i propri figli. Questa, ad esempio, è la posizione di Primavera Irpinia, associazione politica di centrodestra, che organizzerà un volantinaggio davanti alle scuole per informare i genitori sui reali contenuti dello spettacolo, anche perché - si sostiene – il titolo è fuorviante e fa pensare ad una rappresentazione di altro tipo.

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