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Il manifesto: ''Scriviamo una nuova storia per l'Eliseo''

Ecco il manifesto redatto da alcune testate giornalistiche irpine* che si impegnano a non spegnere i riflettori sull'ex cinema Eliseo di Avellino dopo il rogo del 2 gennaio scorso.
''Fino ad oggi siamo stati costretti a parlare dell'ex Cinema Eliseo raccontandone il degrado e l'abbandono, la chiusura e la devastazione. Siamo entrati lì dentro a fotografare finestre rotte e lampade spaccate, ed ora le poltroncine bruciate da mani criminali armate dalla inanità di chi amministra. Un racconto che per noi è stato frustrante perché non ha permesso di individuare responsabilità né soluzioni, ma ha solo prodotto rabbia, indignazione ed una triste sensazione di impotenza. Poiché noi crediamo ancora che il nostro lavoro possa essere al servizio della città, che il nostro  raccontare, denunciare, osservare, possano ancora esserne utili a ritrovare la nostra identità, vogliamo continuare a scrivere dell'Eliseo, ma vogliamo raccontare una storia nuova.
La storia che vogliamo raccontare è quella di un luogo che ritrova la sua centralità ed il suo ruolo funzionale nella città. Il cinema è aggregazione ed Avellino ha bisogno di riammagliarsi attorno al suo centro di cultura cinematografica. Quel cinema, perché è simbolo di una città che vive e che combatte per i suoi beni comuni. Per questo motivo ci impegniamo a tenere aperta una finestra quotidiana sull'Eliseo, per mantenere alta l'attenzione sulla vicenda. Allo stesso modo è necessario che tutti i cittadini contribuiscano a riscrivere questa storia di riconquista. Invitiamo tutti ad essere coesi e vigilare in prima persona su questo bene dall’incredibile valore morale, ma anche architettonico, sia per il prestigio del progetto di Enrico del Debbio, sia per l’accurato restauro. La stampa si impegna a non spegnere mai i riflettori sull'ex Gil la città faccia lo stesso.
Chiediamo alla Procura della Repubblica di Avellino di prendere atto del vergognoso attacco al cuore sociale e culturale della città ed intervenire prontamente all'identificazione non solo della mano che ha appiccato il fuoco al Cinema Eliseo, ma soprattutto dei responsabili dell'abbandono e della mancata consegna di un simile patrimonio. La giustizia faccia il suo corso, ma la società non resti ferma.  La cosa che ci preme è che il Centro di Cultura Cinematografica intitolato a Camillo Marino e Giacomo d'Onofrio non sia più una sterile intitolazione ma possa vivere e produrre cultura in città. E' questa la storia che vogliamo scrivere''.
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