Il Governo keniota ha inaugurato impianti di decontaminazione da aflatossine a Bungoma eNairobi, Kenya, realizzate da una azienda italiana Airmec srl di Avellino in Joint venture conAflazero ltd, rappresentata dal CEO Mr. Fabrizio Cardillo, una azienda keniota specializzatanella gestione di catene del valore agricolo per assicurare in Africa “food security” masoprattutto “food safety”. Questi impianti, i primi del loro genere in uso commerciale nelmondo, mirano a migliorare la sicurezza alimentare riducendo la contaminazione daaflatossine nei cereali, sostanze altamente tossiche riconosciute dall'OMS. La capacità dieliminare fino al 98% delle aflatossine dai cereali è cruciale per la regione, dove il mais èfondamentale per l'alimentazione di circa 300 milioni di persone. Questa iniziativa, se purcome prova di fattibilità con tecnologia e ricerca italiana, favorirà il commercio sicuro dicereali in Kenya e nell'Africa orientale, beneficiando agricoltori, commercianti e consumatori.Il progetto si inserisce in un programma più ampio di interventi per la food security & safetynel Corno d’Africa prima e nel resto dell’Africa poi. Alla cerimonia di consegna a Bungoma, la direttrice esecutiva di Global Affairs Canada (GAC), Marcia Colquhoun, ha evidenziato il ruolo dell'impianto nel facilitare il commercio di cereali essenziali e sostenere la sicurezza alimentare, dicendo: "Si prevede che gli impianti di decontaminazione da aflatossine facilitino il commercio di cereali come mais, sorgo, riso, semi oleosi, spezie e arachidi, supportando così gli obiettivi generali di sicurezza alimentare efacilitazione del commercio in questa regione, particolarmente per i piccoli commercianti e ledonne che commerciano oltre confine."Alla signora Colquhoun si sono uniti il CEO di Trade Mark Africa (TMA, Mr David Beer; ilSegretario Principale vice del Ministro dell’Agricoltura, Dr. Kipronoh Ronoh Paul; ilGovernatore della Contea di Bungoma, Ken Lusaka, e il Direttore Paese di TMA-Kenya, MrAhmed Farah, tra gli altri.Mr. Beer ha espresso ottimismo riguardo alle espansioni delle opportunità commerciali e almiglioramento della sicurezza alimentare che l'impianto porterà. "Questo impianto potrebberappresentare un punto di svolta. Ora è possibile ridurre la contaminazione da aflatossine neicereali dopo il raccolto, riducendo così la quantità che verrà respinta al confine. Ciò beneficeràsia i piccoli agricoltori e commercianti da una parte, sia i consumatori come scuole, agenzieumanitarie e imprese dall'altra. Questo fa parte dell'impegno a ridurre le barriere commercialiai confini."Da parte sua, il VM Dr. Ronoh, ha dichiarato: "Se vogliamo affrontare i problemi di sicurezzaalimentare e sicurezza degli alimenti non solo in Kenya ma in tutta l'Africa orientale, èinnegabile che partenariati come quello che stiamo testimoniando oggi, siano di massimanecessità nel fornire soluzioni moderne come gli impianti di decontaminazione da aflatossineper i cereali."
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