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Mobilità "dolce", l'Avellino-Rocchetta può essere recuperata: c'è la proposta di legge

Mobilità dolce e tutela del territorio, recuperando le linee ferroviarie in disuso come l’Avellino – Rocchetta. Raccogliendo i contributi dei comitati come InLocoMotivi, Famiglietti, Realacci e altri deputati ha appena presentato in conferenza stampa la loro proposta di legge

In Italia ci sono 10 mila km di rete nazionale, fra cui la nostra linea ferroviaria Avellino – Rocchetta, che può essere recuperata e convertita nella cosiddetta “mobilità dolce”. Ma non solo green way, esperienze positive già attuate negli Stati Uniti, Inghilterra e Spagna, ma norme legislative che permetteranno la valorizzazione di territori dimenticati rendendo vitale l’entroterra italiano. Partendo da questi presupposti è stata definita la proposta di legge presentata stamane durante la conferenza stampa di Luigi Famiglietti e Giovanna Sanna alla Camera dei Deputati. Oltre ai due deputati citati, primi firmatari della proposta, ha partecipato anche il presidente della VIII Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci e i rappresentanti di associazioni impegnate nella promozione delle modalità di trasporto sostenibili. La proposta di legge riprende un atto del Senato della scorsa legislatura, con primo firmatario il Senatore Francesco Ferrante, e raccoglie i contributi provenienti da associazioni e da comitati facenti parte della Confederazione della mobilità dolce, CoMoDo, che riunisce, tra gli altri, Legambiente, Federazione italiana amici della bicicletta, Tci, Wwf e InLocoMotivi, l’associazione irpina di Pietro Mitrione. Mobilità dolce significa utilizzare per spostarsi soluzioni ecocompatibili, a tutela del clima, si possono così riscoprire paesaggi e comprensori di incomparabile bellezza; la legge potrebbe impedire un ulteriore abbandono di zone appenniniche e montane, rivelandosi anche un valido intervento di prevenzione del dissesto idrogeologico con la programmazione di azioni di manutenzione del territorio. Tali obiettivi saranno quindi raggiunti attraverso la realizzazione di una rete della mobilità dolce che promuova il turismo sostenibile e l’attività fisica all’aperto, mettendo in relazione attività economiche, agricole e commerciali. L’iniziativa aspetta ora solo un’ampia condivisione politica.

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