Il Pascale di Napoli, Istituto Nazionale per i tumori, è stato immesso in un finanziamento di sei milioni di euro e 5 anni per sviluppare un vaccino e dunque, un progetto terapeutico per debellare il tumore al fegato. Si tratta di un riconoscimento che l’ospedale partenopeo ha ottenuto in un periodo in cui si pensava addirittura alla chiusura per mancanza dei fondi necessari alla ricerca e per i tagli in bilancio legati alla spending review sanitaria. Oggi grazie al lavoro dei ricercatori si apriranno nuovi spiragli per l’ospedale Pascale, che cercherà di mettere in campo delle cure per il cancro al fegato considerato, a livello mondiale, la terza causa di morte per tumore negli uomini e la quinta nelle donne (con picchi spaventosi nel Mezzogiorno d’Italia e in particolare in Campania dove si registrano circa 110 casi ogni anno). Il progetto prevede sperimentazioni continue con la possibilità, di creare – oltre al vaccino - un vero e proprio farmaco. Ma per realizzarlo occorreranno dai 15 ai 20 anni. Il direttore scientifico Gennaro Ciliberto rimarca il lavoro costante svolto negli anni dal Pascale, perché in una fase di ristrettezze economiche si è potuto solo rispondere sulla competitività, e i risultati raggiunti si sono ottenuti solo grazie alla forte credibilità dei ricercatori e della struttura. L’istituto napoletano lavorerà per 60 mesi con il solo scopo di arrivare al risultato finale di un vaccino terapeutico da somministrare a pazienti già in cura. Dei sei milioni finanziati, il Pascale riceverà circa due miliardi che saranno messi a disposizione di una equipe scientifica di alto spessore, proveniente da Germania, Francia, Spagna e Belgio.