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Nel ''suk'' di Napoli, dove per il cenone trionfa sua maestà il capitone /VIDEO

NAPOLI – Ci siamo, l’ultima festa dell’anno sta per arrivare e a Napoli ci si prepara come da tradizione. Il cenone del 31 dicembre ha le sue tradizioni, così come la cena della vigilia e il pranzo di Natale, ma porta con sé un carico di riti ed aspettative diverse, legate al passaggio dal vecchio al nuovo. La diatriba su quale sia dei tre il pasto più ricco è ancora aperta, probabilmente dipende dalle abitudini di ognuno, quello che è certo è che sulle tavole imbandite di Napoli stasera ci sarà un assoluto protagonista: il capitone. La femmina dell’anguilla è la regina della tradizione della notte di San Silvestro, non importa che si scelga di prepararla in umido o fritta. Immancabili, poi, i frutti di mare, il salmone, i gamberoni, il baccalà e le fritture di paranza.Il 30 ed il 31 mattina sono i giorni della grande spesa e della ricerca delle materie prime migliori. Un esempio ci viene dato dall’assalto ai pescivendoli di una zona popolare come la Pignasecca, incastonata tra via Roma e Montesanto, dove decine e decine di persone si riforniscono di pesce freschissimo per offrire il meglio ai propri commensali nell’ultima serata dell’anno.

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