Il progetto- Parte dall'Irpinia la prima sperimentazione progettuale destinata all'agricoltura e alla filiera olivicola in particolare. Il progetto, 'Oleare la sicurezza', non a caso è stato ideato e voluto dall'Irfom, diretto da Aniello Troiano, cofinanziato dall'Inail di Napoli in collaborazione con la Cia di Avellino diretta da Antonio Mango. Al circolo della stampa è stato ufficializzato e presentato in esclusiva il progetto che d'ora in avanti sarà esecutivo.Il confronto, moderato dalla giornalista Barbara Ciarcia, ha interessato i tre protagonisti di una proposta che vuole valutare i rischi dell'intera filiera olivicola, dalla produzione alla trasformazione. Molti gli esperti del settore e i produttori e frantoiani presenti all'evento che ha preso il via proprio dalla provincia campana a forte vocazione olearia. L'Irpinia vanta una forte concentrazione di ettari coltivati a ravece e vanta pure una dop, eccellenza di primissimo livello e di indiscussa qualità. La Campania produce il 10% del fabbisogno nazionale di olio, e l'80% dei Comuni della regione ha distese di uliveti pregiati e secolari. I frantoi sono in surplus perché assorbono anche le richieste di molitura della vicina Puglia. L'obiettivo sicurezza, promosso con questa speciale campagna di sensibilizzazione e formazione, è prioritario come mai alla luce degli infortuni che puntualmente si registrano durante la stagione della raccolta delle olive e poi della trasformazione. Infortuni che hanno subìto un lieve calo, ma il fenomeno desta comunque allarme. Il progetto è destinato proprio agli operatori della filiera olivicola irpina. Lo hanno ribadito durante i rispettivi interventi Aniello Troiano direttore dell'IrFom, Antonio Mango, direttore Cia Avellino, e Adele Pomponio, direttore regionale vicario Inail di Napoli. La sinergia tra le tre istituzioni ha prodotto pertanto un buon frutto votato alla prevenzione e alla sicurezza. Investire, dunque, in sicurezza è l'imperativo del progetto, il primo della serie, battezzato non a caso in Irpinia.