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Petrolio, il dissenso dell'Unpli: "L'Irpinia diventerà un deserto"

mario perrotti(unpli)

L’Unpli Provinciale di Avellino di concerto con l’Unpli Regionale della Campania esprime il fermo e civile dissenso alle trivellazioni nel territorio di Gesualdo e  Frigento per la ricerca e l’estrazione del petrolio. 
"Sono molte le ragioni del dissenso.  L’Irpinia è un’area sismica ed ha già subito nel corso del tempo vari terremoti tra cui quello del 23 novembre del 1980 che ha causato distruzioni e migliaia tra morti e feriti. Né l’uomo può aggredire e stuzzicare il terreno che si potrebbe rivoltare contro.
In più l’Irpinia è ricca di sorgenti di acqua che viene fornita ai cittadini della Campania e della Puglia. Questa ricchezza va conservata, salvaguardata e non messa a repentaglio e a rischio di dispersione e di inquinamento a causa delle trivellazioni.
L’ultima ragione, ma non ultima per importanza, è  quella che l’Irpinia ed in particolare i paesi individuati sono paesi eccellenti sotto l’aspetto paesaggistico con alta potenzialità turistica.
Quale vantaggio ne ricaverebbe il territorio e le popolazioni da questa iniziativa ?  
Quali rischi correrebbe l’Irpinia sotto il profilo sismico, idrico ed ambientale?
Con le trivellazioni ci sarebbe un rischio enorme e una rottura di un equilibrio sismico, idrogeologico, ambientale-turistico e si farebbe uno sfregio non solo ai territori di Gesualdo e di Frigento ma ad un vasto territorio e all’Irpinia.
Ci sono voluti molti anni per riscoprire la figura di Carlo Gesualdo e i madrigali come pure tanti ne sono occorsi per recuperare il Castello e il centro storico di Gesualdo al fine dello sviluppo culturale e turistico del paese e dell’Irpinia. Come pure molta attenzione è stata dedicata per la conservazione riuscita del centro storico di Frigento. A quattro passi poi ci sono le terme di Villamaina, il Castello di Candriano di Torella dei Lombardi, Sturno e i centri storici di Fontanarosa e di Mirabella Eclano con i tradizionali carri di paglia. 
E’ un’area a forte vocazione turistica immersa nei vigneti con la vicina Paternopoli e  il centro storico di Taurasi, di Sant’Angelo All’Esca e di Luogosano.
Non si può distruggere una bellezza dell’Irpinia per mero “denaro” a solo discapito del territorio e delle popolazioni locali che non avrebbero neanche il beneficio di un incremento dell’occupazione essendo l’investimento a “capital intensive”.
Piuttosto, anche con l’approvazione della legge regionale del turismo emanata di recente si punti allo sviluppo culturale e turistico di questa vasta aerea e dell’Irpinia. Si va verso lo sviluppo della cultura e del turismo mentre con questa iniziativa si va all’opposto.
L’Unpli provinciale e cioè le Pro Loco della provincia di Avellino di concerto con l’Unpli Campania, presidente regionale prof. Mario Perrotti, si schierano a fianco dei Comuni, dei Comitati, delle associazioni delle stesse pro loco e del Comune Capoluogo che già hanno avviato da tempo una ferma e civile opposizione e invitano gli organi preposti  provinciali, regionali e nazionali a negare l’autorizzazione alle trivellazioni e rilanciare invece la cultura e il turismo."

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