Il sindaco di Avellino fa marcia indietro e minaccia querele. Lo show è andato in onda dalle colonne del suo profilo Facebook. Nel corso della diretta, Festa è tornato sulla polemica, sollevata da più parti,  per la mancata costituzione di parte civile del comune nel processo contro il nuovo clan Partenio. Il sindaco ha accusato la stampa di aver scritto il falso e si è detto pronto a portare i giornalisti in tribunale. Non solo, ha poi annunciato che Avellino si costituirà parte civile la pessima udienza così come – sostiene - già era stato deciso.
La sfuriata del sindaco però non trova corrispondenza nei fatti. Nell'intervista ''incriminata'' del 5 novembre scorso, a ripetute e precise domande, Festa lasciava chiaramente intendere che il comune non si sarebbe costituito parte civile, soffermandosi invece sugli apprezzamenti alle forze dell'ordine e sulla trasparenza e legalità dell'azione amministrativa.

La posizione del comune aveva suscitato un vespaio di polemiche e una raccolta firme per chiedere al sindaco di ripensarci. Il dietrofront è arrivato in diretta Facebook. Il sindaco ha anche annunciato che per un paio di mesi non parlerà con i giornalisti. La Federazione Nazionale della Stampa, l'Ordine dei Giornalisti e il sindacato campano hanno stigmatizzato l'atteggiamento del sindaco scrivendo che ''ad Avellino si respira un clima pesante, di pressioni e intimidazioni nei confronto dei giornalisti, troppo spesso vessati con querele temerarie, che vanno contrastate con forza''.