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Quando l'impegno e il volontariato sono una missione: intervista a Michele Vitiello

I Forum comunali della gioventù sembrano essere una miniera di buone possibilità di crescita e collaborazione. Michele Vitiello, è un giovane laureando in Giurisprudenza e membro del Dipartimento di Comunicazione del Forum Nazionale dei Giovani, componente della commissione Diritti, Politiche di Genere, Cittadinanza Attiva e Servizio Civile” dello stesso ente e Consigliere del Forum Regionale della Gioventù in Campania, con un mandato da Vice Presidente alle spalle. E` Presidente del Forum Comunale del suo Paese, Sant’Agnello in Penisola Sorrentina, e nell’associazione nazionale Amesci ricopre il ruolo di Consigliere Nazionale con delega alla Cultura. Il suo modo di operare nella politica, nella società, riflette il coraggio di chi sa spendersi per gli altri. Sono numerose le attività di volontariato proposte e realizzate da Michele per il comune di Sant’Agnello, ma anche a livello nazionale.

Amesci è un’Associazione di promozione sociale che, tra i vari campi, si occupa di Servizio Civile Nazionale. Come opera l’associazione che rappresenti e perché aderire ai progetti?

Amesci ha come missione lo sviluppo di capitale umano attraverso l’empowerment delle giovani generazioni. Il Servizio Civile è il nucleo principale delle attività. Amesci è una rete internazionale che realizza attività formative, di networking per aiutare i giovani a sviluppare conoscenze, capacità e metacompetenze. Tutto questo è possibile grazie alla lungimirante guida del Presidente Enrico Maria Borrelli, anche Presidente del Forum Nazionale del Servizio Civile, e ad un lavoro di squadra. Il mio impegno per l’Associazione è principalmente tematico, mi occupo del settore Cultura, ma in generale ognuno di noi fa “advocacy” per la tutela dei diritti delle nuove generazioni.

Nel comune di Sant’Agnello quali sono le attività di volontariato, anche di natura intellettuale che hai realizzato con il Forum?

Sono rappresentante del Forum Comunale dei Giovani di Sant’Agnello dal 2009, e in questi due mandati, che si apprestano alla conclusione, abbiamo realizzato una serie innumerevole di attività di volontariato. Tutto questo solo grazie alla collaborazione dei ragazzi dell’assemblea, dei concittadini, dei dipendenti comunali e degli amministratori locali. Da soli non si fa nulla. Abbiamo dato voce a tutte le realtà locali presenti, ponendoci da mediazione con l’amministrazione pubblica e sostenendo gli interessi delle categorie. Abbiamo pensato alla salute dei nostri giovani, alla loro formazione, al loro svago, al loro diritto al benessere. Siamo stati sempre aperti a qualsiasi collaborazione, senza guardare alle età e alle provenienze, anche geografiche, di chi volesse dare il suo contributo. Il progetto al quale sono più legato è certamente la ristrutturazione e la gestione di un edificio pubblico abbandonato, che abbiamo rinominato Palazzo Diaz. Sia perché la strada in cui si trova è Via Diaz, sia perché abbiamo aperto lo scorso anno, in concomitanza della condanna all’Italia per tortura, da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, per i fatti della scuola Diaz al G8 di Genova. In pochi mesi lo abbiamo rimesso a nuovo, grazie al lavoro volontario di adulti e giovani che si sono riscoperti “comunità”, in un incontro generazionale di scambio di competenze reciproco. Crowdfunding e donazioni. Per me è un miracolo, di quelli che avvengono solo grazie alla partecipazione e all’unione della comunità. Oggi quello spazio ha una sala prove, una sala studio, un ufficio di coworking per programmatori e una sala per convegni, proiezioni ed eventi. E’ uno spazio per i giovani autogestito da giovani, aperto gratuitamente a chiunque ne abbia bisogno.

Quali saranno i tuoi progetti futuri?

Il mio progetto futuro è poter lasciare gli incarichi. Per me l’impegno politico è un servizio a tempo, non una professione. Per questo non abbandono l’impegno negli studi e, seppur con qualche piccolo sacrificio tra le cose da fare, do il massimo per costruire la mia formazione culturale e professionale. Sta riuscendo tutto, siamo riusciti a diventare credibili e ad attirare la fiducia di ragazzi più giovani (oggi un altro miracolo) che con noi hanno creduto nel valore della partecipazione. E’ a loro che ora tocca prendere le redini, gestire e accrescere le basi che abbiamo costruito. Se chiediamo il ricambio generazionale dobbiamo essere i primi a dare l’esempio. Per me ci saranno nuove e inaspettate sfide, alle quali sono ben predisposto, non mi è mai piaciuta la posizione comoda della staticità.

Maria Froncillo 

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