La villa bunker non c'è più. Dove abitava il boss, oggi vive la legalità. L'immobile confiscato ai Graziano diventa un maglificio. Grazie a Libera, grazie all'associazionismo, all'impegno delle istituzioni sane, di tanti, giovani e meno giovani.
L'inaugurazione non poteva dunque che essere una festa, partecipata e gioiosa. E poco importa se qualcuno alla vigilia, ancora una volta, ha scelto l'intimidazione alla rassegnazione, sparando colpi d'arma da fuoco contro l'ingresso della villa.
Il vile attentato dimostra che si è dalla parte della ragione. Invece di scoraggiare, rafforza la determinazione.
Per il taglio del nastro della villa ''CentoQuindici passi'', intitolata a Nunziante Scibelli, nel Vallo di Lauro sono arrivati in tanti: Don Luigi Ciotti, la Commissione Antimafia guidata da Rosy Bindi, gli onorevoli Fava, Paris, Giordano il Presidente del Consiglio Regionale Rosetta d'Amelio, magistrati, forze dell'ordine, autorità religiose.
Sarà la cooperativa Oasi Project a gestire la struttura: sette gli occupati al momento. Nella villa che fu del boss, verranno prodotti maglioni per le forze dell'ordine. Ma i progetti in cantiere sono tanti
E poi c'è la soddisfazione di Eduardo Rubinaccio, sindaco di Quindici in carica da pochi mesi: questa terra non deve più essere sinonimo di camorra.
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