L’intero stivale sotto una cappa di smog. Da nord a sud la metà dei capoluoghi italiani, 55, ha quotidianamente a che fare con l’inquinamento atmosferico, come rileva il report di Legambiante Mal’Aria. Tra le città con più sforamenti di polveri sottili c’è Avellino che nel 2018 ne ha fatto registrare ben 89, 46 per i livelli di pm10 e 43 per l’ozono. Il capoluogo irpino occupa il 21esimo posto ma è la terza città più inquinata fuori dalla pianura padana, zona rossa per lo smog. In Campania Napoli occupa il 29esimo posto con 72 sforamenti. Va meglio Benevento, 51esima, che fa registrare solo 27 sforamenti del limite previsto per l’ozono. Assenti dalla lista Caserta e Salerno. Avellino inoltre conquista la maglia nera di un’altra singolare classifica questa volta riferita al 2017. La media dei valori annuali di pm10 registrati dalle centraline urbane segna 42 microgrammi per metro cubo, numeri che fanno impallidire se si pensa che il limite consentito giornalmente è di 50. Sul podio anche Torino e Cremona, distanziate invece città come Roma (dove la media è di 27,5) e Napoli (27,4).
Commenta l'articolo