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Sanità, la Campania tra le regioni meno "trasparenti"

La Campania bocciata per la legge contro la corruzione nelle aziende sanitarie. Siamo tra le regioni meno trasparenti. Dall’altro verso, però, procede il piano di rientro e si pensa alla dotazione degli apparecchi per la radioterapia: in Irpinia da un solo strumento si passerà a tre. 

Sanità

«Maglia nera» per la trasparenza alla sanità campana. 4 le aziende sanitarie regionali ferme ancora all'anno zero. La nuova fotografia della trasparenza nella sanità nel nostro paese viene fornita da Riparte il futuro, campagna promossa da Libera e Gruppo Abele, attraverso l' iniziativa "Salute: obiettivo 100%", il primo monitoraggio civico delle 240 aziende sanitarie italiane, classificate in base a un punteggio che misura il livello di applicazione della legge 190/2012 sulla lotta alla corruzione.
Entro il 31 gennaio 2014 ogni azienda sanitaria è tenuta a eseguire tre adempimenti:  nomina del responsabile locale anticorruzione; pubblicazione online del Piano triennale anticorruzione e delle informazioni complete sui vertici dell'organo di indirizzo politico. E come anticipato fanalino di coda per la Campania con appena 18 punti percentuale. Ad un mese dalla data di scadenza del 31 gennaio 2014, 4 aziende sanitarie della nostra regione sono ancora quota zero, perché non hanno applicato nessuno dei tre parametri previsti della legge 190/2012 e oggetto del monitoraggio. 
Intanto, però, si fa un passo in avanti in merito  alla dotazione di apparecchiature per la radioterapia da dislocare nelle 7 asl campane. Il commissario ad acta per la prosecuzione del Piano di rientro del settore sanitario Stefano Caldoro, di intesa con i sub-commissari Mario Morlacco e Ettore Cinque, il capo dipartimento della Salute Ferdinando Romano e i direttori generali dell'Arsan Lia Bertoli e della Tutela della Salute Mario Vasco, ha fissato un apposito decreto.
Oggi sono disponibili in totale presso le strutture pubbliche e private 25 macchine, di cui 3 presso l'Asl Napoli Centro, 6 a Napoli Nord, 4 Salerno, 3 a Caserta, 3 al Pascale, 2 all'Azienda ospedaliera universitaria Ruggi di Salerno e 1 ciascuna alle Aziende Seconda Università e Federico II di Napoli, Rummo di Benevento e Moscati di Avellino. Sulla base del decreto commissariale, invece la nuova dotazione, divisa per Asl, sarà la seguente: ad Avellino da un solo strumento si passerà a 3, Benevento ne avrà 2, Caserta 6, Napoli Centro 8, Napoli Nord 7, Napoli Sud 6, Salerno 8. Il decreto fissa anche il crono-programma relativo alle procedure, che dovranno completarsi in due mesi. 

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