La questione sanità tiene ancora banco tra luci ed ombre. La preoccupazione maggiore resta quella del Moscati di Avellino, dove il grido d’allarme su una crisi irreversibile del nosocomio del capoluogo è stato più volte lanciato non solo dal direttore generale Rosato ma anche dagli ambienti politici avellinesi che porteranno a Roma tutte le istanze dell’Ospedale. Il Moscati è sempre più carente di personale e dunque di assistenza ai pazienti provenienti non solo dalla provincia ma anche da fuori regione. Ma è fornito di eccellenze che produco risultati più che positivi in vari settori che vanno dall’oncologia alla cardiochirurgia e ad interventi di ortopedia. Dunque al ministro della salute saranno esposte tutte le questioni che provocano un blocco delle attività ospedaliere con il rischio di una paralisi totale che il capoluogo non può permettersi. Intanto arriva la notizia che il presidente della Regione, Stefano Caldoro, ha sbloccato i fondi pari a 20 milioni di euro: 17 milioni per la riabilitazione, 3 per residenze sanitarie assistenziali e hospice, cliniche e case di cura accreditate dall’ASL per l’assistenza socio-sanitaria e la riabilitazione. In effetti il paziente sarà assistito sul territorio senza dover essere trasferito altrove. Per il Don Gnocchi di Sant’Angelo Dei Lombardi, è stato riconfermato il riparto e dunque l’assistenza socio-sanitaria non solo viene garantita ma sarà assicurata maggiormente grazie a i fondi che la Regione ha sbloccato.
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