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Scuola Alta Formazione, De Mita: "Segno di sviluppo nel settore turistico"

Giuseppe De Mita

“La decisione dell’Istituto di Studi Filosofici di tenere una Scuola di Alta Formazione dedicata al Turismo e calibrata sul territorio irpino rappresenta una novità che va colta come il segno di qualcosa che sta cambiando per un territorio che sta creando le condizioni perché ci possa essere uno sviluppo turistico declinato finalmente secondo la logica del fattore produttivo. Le lezioni, poi, saranno tenute dalla professoressa Annunziata Berrino, autrice dell’importante volume ‘Storia del turismo in Italia’. Il suo approccio, quello di uno storico, potrà essere molto utile nell’ambito della riflessione che stiamo portando avanti sullo sviluppo turistico dell’Irpinia”. E’ quanto dichiara il vicepresidente della giunta regionale della Campania con delega al Turismo e ai Beni Culturali, Giuseppe De Mita, in relazione all’inizio delle lezioni della Scuola Estiva di Alta Formazione dal titolo “Turismo in Irpinia: contesti e prospettive” che partirà domani pomeriggio presso il complesso monumentale della Torre Angioina di Summonte. “L’iniziativa – continua il vicepresidente De Mita – è in linea con l’azione strategica che come Assessorato regionale al Turismo stiamo predisponendo per il territorio della provincia di Avellino. Nel corso degli incontri, infatti, si farà riferimento all’evoluzione storica, contestualizzando il fenomeno, quello della valorizzazione turistica, e fornendo una base di riflessione e di approfondimento  per una sua evoluzione possibile e sostenibile”.  “In questo periodo – dichiara ancora il vicepresidente De Mita – abbiamo analizzato l’ambito irpino, individuando, con un approccio metodologico rigoroso e selettivo, quelle che sono i possibili attrattori turistici e selezionando le misure di sostegno più opportune, muovendoci sostanzialmente su tre ambiti, quello infrastrutturale, quello dell’aiuto all’autoimpiego e all’auto e quello della promozione. Il discorso è legato molto profondamente ad una riflessione più ampia sulla necessità di nuovo orientamento del ciclo e dei fattori produttivi, puntando su quegli elementi non delocalizzabili, legati cioè al territorio, all’agricoltura, alle tipicità, all’artigianato e quindi al turismo. In questo discorso è indubbio come la formazione abbia un ruolo di primo piano. L’iniziativa di Summonte raccoglie questi spunti e ne dà una rappresentazione concreta che è giusto cogliere nel suo effettivo ed indiscutibile rilievo”.

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