A quindici anni dall’avvio del piano straordinario di messa in sicurezza degli edifici scolastici nelle zone a rischio sismico, avviato dopo il crollo a causa di un terremoto della scuola di San Giuliano di Puglia, la Corte dei Conti traccia un bilancio degli interventi fin qui eseguiti.
Bilancio assolutamente negativo che evidenzia le criticità e i ritardi nell’applicazione del piano. Un dato su tutti: a livello nazionale dei 2651 interventi previsti, solo 1617 (il 61%) sono stati completati, mentre risultano avviati 1951 progetti e 637 non sono mai iniziati (24%). Male tutto il Sud, non si salva nemmeno l’Irpinia. In provincia di Avellino sono stati monitorati 261 plessi, 108 in zone altamente sismiche e 153 in zone medio alte.
Tra queste sono 182 le scuole che non hanno una progettazione antisismica (108 in aree a rischio sismico elevato e 153 in area a rischio medio). La Corte dei Conti conclude il dossier sottolineando che “complessivamente, non può ritenersi adeguato lo stato di attuazione, essendo tutti i piani, a distanza di 15 anni, ancora in corso di attuazione, peraltro parziale”. E a proposito di interventi, sempre in Irpinia, sono stati stanziati 850 mila euro per la messa in sicurezza di 7 edifici scolastici: tre nella sola Cervinara (200 mila euro per la scuola media “De Sanctis”, e 100 mila per le scuole dell’infanzia “Loffredo” e “Valle”). E ancora, 200 mila euro per il “Giovanni Pascoli” di Rotondi e 80 mila per quello di Frigento. A Sant’Angelo dei Lombardi, 120 mila euro per l’Istituto Superiore “De Sanctis”. La Corte dei Conti ricorda inoltre che la Cassazione ha stabilito che “il patrimonio scolastico che, a seguito delle ricognizioni effettuate, fosse riscontrato non perfettamente in regola con le norme antisismiche, non dovrebbe essere destinato all’istruzione scolastica“.
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