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Ufita e Calore, nasce la comunità del coltivatori dell'oliva Ravece

olio

Nasce la comunità di territorio/ terra madre/coltivatori dell’oliva ravece delle valli dell’Ufita e del Calore. «Il nostro territorio va tutelato attraverso le azioni quotidiane dei nostri contadini. L'olivo presente nelle nostri valli e colline è la testimonianza di tutto ciò – sostiene il fiduciario della condotta Slow Food Irpinia Colline dell'Ufita e Taurasi, Franco Archidiacono -.  I coltivatori devono difendere il nostro territorio continuando nella "difficile" attività, ma sicuramente "gratificante" e "ricompensante" di tanta gioia e bontà. Da anni la Condotta Slow Food Irpinia colline dell'Ufita e Taurasi è al loro fianco e vuole continuare ad esserlo per realizzare un'importante progetto sulla cultura mono varietale della "Ravece" e di tutte le altre varietà autoctone presenti sul nostro territorio». Con questo intento, il 22 giugno alle ore 18.00 presso la struttura storica della Dogana Aragonese di Flumeri, il settore si ritroverà per discutere e proporre la nascita della comunità’ di territorio dei coltivatori  dell’oliva  ravece delle valli dell’Ufita e del Calore. «La Comunità di Terra Madre, una volta costituita potrà camminare con la propria forza propulsiva e costruire un "territorio e comunità più pulita" una "economia più giusta" e lavorare per avere sempre un "prodotto più buono"»– spiega Archidiacono –. La Comunità avrà l’obiettivo di valorizzare l'olio di Ravece, un olio caratterizzato da un colore oro con riflessi verdognoli, dal fruttato intenso, aroma avvolgente di mandorla fresca e note amare di carciofo e pomodoro verde, dal gusto piccante con retrogusto amaro che ricorda il pomodoro acerbo. La Comunità dei coltivatori opererà per valorizzare la Ravece, una varietà antica di cui solo nell'ultimo decennio si è davvero rivelato ed affermato tra gli esperti conoscitori dell’olio il valore assoluto delle sue estrazioni in olio. La Comunità si adopererà per la conservazione e la valorizzazione dell’olivo Ravece, specie autoctona delle Valli Irpine, per il suo mantenimento nell'ambiente Ufitano e del Calore e per la valorizzazione della produzione olearia che ne deriva. È attiva anche per la conservazione delle piccole attività rurali collegate: mantenimento della filiera corta – produzione, trasformazione e vendita sul posto – dei terrazzamenti e dei sistemi di allevamento, sempre nell'ottica di un maggiore rispetto dell'ambiente, di un prezzo equo del prodotto venduto e della eccellenza delle produzioni finali e promuoverà attività turistiche finalizzate alla promozione del territorio attraverso la Comunità di Terra Madre che prevede visite guidate presso le aziende agricole dei Coltivatori della Comunità. La Comunità ha intrapreso una attività di reinserimento della varietà, attraverso la riproduzione di piante certificate geneticamente a partire da piante madri selezionate di olivo Ravece, e di diffusione del consumo di olio extravergine di olivo di Ravece, partecipando a fiere e mostre gastronomiche, promuovendo la produzione di prodotti dolciari a base di olio di Ravece  e organizzando corsi di assaggio di olio monovarietale Ravece. Si è poi portato a compimento un lavoro di mappatura dell'area di coltivazione della cultivar al fine di localizzarne al meglio la produzione. In particolare, la Comunità ha come finalità lo sviluppo e la promozione del settore olivicolo, la promozione di certificazioni di qualità, la diffusione della cultura dell’olio d’oliva. La Comunità inoltre promuove annualmente un concorso che premia i migliori oli di Ravece e organizza un convegno sui temi della produzione dell’olio nelle valli dell’Ufita e del Calore e delle sue straordinarie qualità nutrizionali e organolettiche. I produttori che aderiscono alla Comunità si differenziano dai produttori della DOP Irpinia: Colline dell’Ufita che, come previsto dal disciplinare di produzione all’articolo 2, imbottigliano oli con la varietà Ravece presente in misura non inferiore al 60%.  La nascente comunità assieme alla Condotta Slow Food dirà anche “NO ALLE TRIVELLAZIONI IN IRPINIA” e durante l'incontro sarà presentata la nuova guida agli extravergini di Slow Food edizione 2013.

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