Il tanto temuto via libera è arrivato. Il presidente della Regione Campania ha autorizzato lo smaltimento presso lo Stir di Pianodardine di cento tonnellate di rifiuti giornaliere provenienti dalla Calabria. La decisione era già stata presa ad aprile scorso, ma solo nel fine settimana è diventata definitiva. Oltre all’Irpinia, anche altre aree della regione daranno una mano alla Calabria, è il caso degli impianti di Casalduni e Battipaglia. Niente da fare dunque per comitati ambientalisti, sindaci e consiglieri regionali che si erano opposti al provvedimento per evitare che altra spazzatura arrivasse alle porte del capoluogo e nella già martoriata valle del sabato. Le dure parole pronunciate dal sindaco di Avellino Foti o dall’onorevole D’Amelio,  sono cadute nel vuoto. Così come nel vuoto sono caduti gli appelli a ripensarci venuti dall’associazione ambiente e salute, impegnata in una lunga e dura battaglia per la vivibilità della Valle.
Fatto sta che a giorni i camion faranno la fila per entrare allo Stir, e non si sa per quanto tempo. L’impianto oggi tratta 180 tonnellate di rifiuti a fronte di una capacità di 400.  Per lo Stir dunque significa tornare a lavorare a pieno regime e scongiurare il pericolo di perdita posti lavoro o di messa in cassa integrazione. E’ questo un vero e proprio paradosso: con l’aumento della differenziata, infatti, l’impianto lavora di meno, va in crisi e rischia di chiudere e licenziare. Irpiniambiente assicura di aver dato disponibilità limitata e soprattutto di aver richiesto tutte le garanzie di sicurezza sulla qualità del rifiuto da smaltire. Ma i cittadini restano comunque preoccupati, anche perché nel 2008 in piena emergenza, arrivarono circa 20 mila ecoballe, poi stoccate nel piazzale antistante l’impianto, che a sei anni di distanza sono ancora lì.