Tira aria di scissione all’interno del Pd ad Ariano. Sessanta iscritti hanno presentato alla segreteria provinciale di via Tagliamento la richiesta di costituire un nuovo circolo per assicurare un maggiore radicamento dei simpatizzanti sul territorio. Tra i primi firmatari della richiesta della sezione che sorgerà con l’assenso del nuovo segretario in via Vitale ci sono l’ex consigliere comunale Antonio Ninfadoro e Fabrizio Procopio.  Secondo quanto scritto in una nota, il Pd si sta preparando alla nuova campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale del Tricolle proponendo una alleanza alternativa al centrodestra perché responsabile di una cattiva gestione della cosa pubblica. Ma secondo i firmatari di questo nuovo circolo il Pd non dovrebbe offrire una verginità politica a quelle forze e a quegli uomini del centrodestra che sono stati responsabili del decadimento politico, economico e sociale della città di Ariano. In poche parole questa ala del Pd non vorrebbe alleanze con altri gruppi che siano al di fuori del centrosinistra. In questa fase infatti ci sarebbero stati dei contatti tra un pezzo del Pd con un gruppo della Fed e del Pdl che si sono staccati dalla gestione della passata amministrazione targata Mainiero per una mancata condivisione della gestione della città. Contatti che comunque non hanno portato a nulla di fatto. Nel documento diramato di questa ala del Pd infatti si legge che a questo punto occorre promuovere più forti legami sociali con una parte della cittadinanza attiva per dare un nuovo contributo alla città. Proprio per questo sarebbe necessario un luogo fisico all’interno del quale le persone si possano incontrare e confrontarsi. I sessanta sottoscrittori hanno tra l’altro precisato che in occasione del congresso del 27 ottobre parteciperanno solo alla elezione del segretario provinciale e dei rappresentanti all’assemblea provinciale riservandosi di procedere ad autorizzazione avvenuta alla celebrazione del congresso di circolo e alla elezione degli organismi dirigenti locali. Un’ulteriore forma di distinguo dalla gestione generale del Pd che fa pensare senza ombra di dubbio ad un possibile divorzio all’interno del gruppo arianese.