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Ariano, taglio del nastro per la sede Udc

''Come Unione di Centro ci portiamo dietro il merito e la dannazione di aver anticipato quello che poi è accaduto sullo scenario politico nazionale e poi su questa intuizione ci siamo persi. Oggi, perciò, siamo alla ricerca di una nuova credibilità politica che riesca a dare senso e contenuto ad una posizione politica. Andiamo in giro, lungo il territorio irpino, come sta accadendo in queste settimane, per recuperare una motivazione, una ragione. E forse la cosa che si può provare a cogliere è che, non in termini malinconici, riusciamo ad essere il punto di raccordo di una condizione di disagio che si registra in tutte le realtà territoriali''.

Così l'onorevole Giuseppe De Mita in occasione dell'apertura sul Tricolle della sede Udc: 

''E’ con questo spirito che oggi siamo ad Ariano Irpino per inaugurare la sezione cittadina. La storia dell’Irpinia è stata la storia di una popolazione che, partendo dalla condizione di difficoltà, ha sempre cercato di forzare quel muro politico-burocratico per cui le politiche di intervento nelle aree interne dovevano essere minori. Questo si registra con particolare evidenza nella vicenda della sanità. Che differenza c’è tra il piano Zuccatelli-Caldoro e quello De Luca? In termini di attenzioni per le aree interne sono cambiate le parole, sono cambiati i personaggi, la sostanza è la stessa. Non conquistiamo uno spazio se agiamo in maniera cortigiana rispetto all’imperatore di turno. Non si tratta di essere volgari, si tratta di essere determinati nell’interesse di una realtà territoriale. Le sezioni nascono così come un punto di raccordo tra le persone che si riconoscono in una cultura. Non è importante nemmeno la formalità della tessera. Per quanto come partito abbiamo svolto da poco un tesseramento in seguito al quale la Campania è la prima su tutte le altre regioni italiane. La riapertura delle sezioni come luogo di discussione in alcune realtà significative ha a mio avviso un rilievo ancora maggiore. Le varie realtà territoriali irpine non si muovono più sulla centralità del capoluogo. Noi oggi abbiamo bisogno di una sorta di policentrismo anche perché Avellino non ha la forza politica per occuparsi del rilancio dell’Irpinia. Che siamo, poi, ad Ariano ha un valore aggiunto in termini di rilievo politico. Questo nostro è il tentativo di riportare il dibattito un po’ oltre i luoghi istituzionali e definire un luogo, magari insieme ad altre forze politiche, perché da questa pluralità si possa arrivare ad una lettura non partigiana dei problemi e concorrere per le soluzioni, imponendo a chi ha la leva delle decisioni di doversi confrontare con una posizione territoriale forte''.

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