Temuta, ventilata, ipotizzata, la crisi è arrivata. E’ bufera al comune di Avellino. Annamaria Manzo e Paolo Ricci, rispettivamente titolari delle deleghe al personale e al piano strategico, hanno rassegnato le dimissioni. Un passo indietro, ci tengono a precisare, irrevocabile. Alla base della decisione, sofferta e meditata, c’è la non condivisione sulla strategia da adottare per mettere a posto le disastrate casse del capoluogo.
La rottura si è consumata nel corso di una riunione di giunta ad alta tensione tenuta ieri pomeriggio. Al centro la relazione sulla situazione debitoria tenuta dall’assessore al bilancio Spagnuolo. 13 i milioni di euro di debiti del Comune. A questi se ne potrebbero presto aggiungere un’altra decina per via di alcuni contenziosi in corso. Insomma, il baratro è ad un passo. Manzo e Ricci avrebbero preferito, a questo punto, che si seguisse la procedure del cosiddetto pre-dissesto. E cioè una procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, uno strumento previsto dal testo unico degli enti locali che offre garanzia ed è sottoposto al controllo della Corte dei conti. La maggioranza della giunta, invece, nonostante la stessa titubanza dell’assessore al bilancio, ha preferito scegliere un’altra strada. Quella di risolvere il tutto senza dichiarare il pre-dissesto, quindi senza garanzie e controlli. Scelta non condivisa dai tecnici Manzo Ricci, che hanno rassegnato le dimissioni.
In conferenza stampa i due assessori hanno anche fatto un bilancio della loro breve attività. Manzo ha illustrato la sua proposta di riorganizzazione del personale dell’ente, mentre Ricci si è soffermato sul Piano Strategico. Proposte che restano entrambe a disposizione dell’amministrazione. Ora si apre la partita del rimpasto. Toccherà al sindaco dipanare la matassa. Sceglierà altri tecnici, oppure si rivolgerà alla maggioranza, e quindi preferirà optare per nomine politiche?