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Dai furbetti del cartellino a quelli delle buste paga: nuovo blitz in Comune

Non ci sono solo i furbetti del cartellino, quelli che all'Asl, secondo la Procura, timbravano e se ne andavano a spasso. Ci sono anche i furbetti della busta paga, quelli che, al comune di Atripalda, si gonfiavano lo stipendio. Dopo il blitz di qualche mese fa, la Squadra mobile è tornata a far visita nelle stanze del municipio disponendo di nuovo sotto sequestro penale l'Ufficio Ragioneria. L'obiettivo è quello di rendere ancora inaccessibili documenti oggetto dell'indagine contenuti in quei locali. La vicenda risale a un anno fa e vede coinvolti quattro dipendenti. Sono ritenuti responsabili di un sistema che consentiva di ottenere voci stipendiali non dovute, disponendo altresì mandati di pagamento. I quattro erano stati inizialmente sospesi dal lavoro, poi reintegrati dalla magistratura del lavoro, in seguito nuovamente sospesi per 12 mesi (sospensione contro la quale ora pende un ricorso).
Prima di Natale, inoltre, la magistratura aveva messo sotto sequestro preventivo 162 mila euro per  tre dei quattro indagati. Uno, infatti, pare abbia ammesso le proprie responsabilità e restituito la somma illegittimamente incassata. Il dipendente ora lavora sempre per il comune ma preso un ufficio distaccato.
L'inchiesta partì nel febbraio del 2015 grazie alla denuncia dello stesso sindaco di Atripalda, Paolo Spagnuolo.

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