I lavoratori del CGS alla luce del mancato pagamento dello stipendio di settembre, da oggi dichiarano lo stato di agitazione che potrà sfociare dalla prossima settimana a forme di lotta che potrebbero comportare anche la chiusura dei depuratori Irpini .
Questa presa di posizione forte ed unitaria dei lavoratori e di tutte le organizzazioni sindacali scaturisce dalla incapacità dell’Asi, di tener fede all’impegno di sbloccare il pignoramento di una società creditrice che impedisce nei fatti la continuità gestionale del CGS.
Le Segreterie Provinciali e le RSU del CGS fanno appello alla Prefettura perché si possa evitare uno scontro sociale che bloccherebbe l’attività produttiva in Alta Irpinia con conseguenze disastrose sull’economia e sulle residue possibilità di una ripresa dello sviluppo .
Bisogna in questa fase convulsa dare risposta all’emergenza per consentire a tutti i protagonisti di questa vertenza Asi, Sindaci, Sindacati e Lavoratori, di lavorare per scongiurare la messa in liquidazione del CGS e di programmare il suo rilancio, per avere finalmente un consorzio senza scopo di lucro e con l’obbiettivo preciso di difendere l’Irpinia dall’assalto di nuovi speculatori difendendo l’ambiente e offrendo servizi di qualità a costi ridotti e a beneficio di tutti gli imprenditori.
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