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Discariche abusive a cielo aperto: 12 persone denunciate

Natura sfregiata dalla mano dell’uomo. Per fortuna il tutto è stato bloccato grazie alla maxi operazione eseguita dai carabinieri della compagnia di Mirabella Eclano.
I militari della stazione di Pratola Serra, dopo varie verifiche nel comune di Tufo hanno sequestrato ben 4 appezzamenti di terreni, tutti confinanti fra loro.
Erano discariche abusive a cielo aperto per un’area totale di 1600 metri quadrati. Sono finite nei guai 12 persone  che dovranno rispondere di attività di gestione di rifiuti non autorizzata in concorso e di realizzazione di discarica non autorizzata.
Si è accertato che in località Piesco di Tufo (zona sovrastante il torrente dell’Angelo dove vige vincolo paesaggistico) tre appezzamenti di terreni erano tutti adibiti a discarica abusiva di rifiuti speciali. Le relative piazzole erano state realizzate sulla parete del costone del torrente  utilizzando materiali di risulta, provenienti da attività di demolizione e costruzione e tali piazzole erano state realizzate in conglomerato cementizio. Addirittura una di queste era fortemente lesionata. Successivamente sempre a Tufo in via Macinanti è stata accertata la presenza di un’altra area, limitrofa alla strada del paese e visibile dalla stessa, dell’estensione di circa 600 mq. La stessa era stata adibita a discarica di rifiuti speciali.
I 12 denunciati in s.l.- che dovranno rispondere in concorso dei reati previsti dal testo unico in materia di normativa ambientale - sono, oltre ai proprietari dei terreni in questione, anche i titolari e amministratori di imprese di costruzioni nonchè direttori dei lavori visto che i materiali sversati provenivano da vari lavori pubblici insistenti nel comune di Tufo (Av) che hanno interessato interventi di sviluppo e rinnovamento dei villaggi rurali, di adeguamento sismico e funzionale di edifici, di potenziamento e ristrutturazione, di elettrodotto comunale nelle aree rurali.   
Infine uno dei 12 deferiti dovrà rispondere anche di un reato in materia di edilizia per aver realizzato una piazzola in cemento di circa 50 mt. quadri in parte pericolante con rischio di cadere nel vallone realizzata a copertura di un consistente quantitativo di rifiuti speciali scaricati sul costone del torrente Dell’Angelo.
Insomma ancora una brutta storia a danno dell’ambiente.

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