La crisi al Comune di Avellino è ufficialmente aperta. Una paio di giorni di riflessione e poi il sindaco terrà una serie di incontri con i capigruppo consiliari per verificare disponibilità e margini di manovra per la creazione di una nuova maggioranza, coinvolgendo anche settori dell'opposizione.

Foti è pronto a mettere mano alla giunta, non a caso all'ultimo consiglio gli assessori si sono presentati dimissionari. A rischiare il posto, al momento, sono i titolari delle deleghe alla cultura, al patrimonio e al welfare. Resterebbero, invece, Preziosi ai Lavori Pubblici, Maria Elena Iaverone al Bilancio e Arturo Iannaccone ai Fondi Europei.

Il primo interlocutore di questa nuova fase è certamente Dino Preziosi, che insieme ad altri consiglieri di minoranza, Palumbo in testa, si è detto pronto al dialogo. Nessuna intesa politica – precisa lo sfidante di Foti al ballottaggio del 2013 - ma solo il sostegno ad un governo a tempo determinato, 100 giorni per affrontare il capitolo dei Fondi Europei e poi tutti a casa con elezioni anticipate la prossima primavera.

Diversa la posizione di altri settori dell'opposizione, sinistra e Udc insistono per mettere fine subito all'esperienza amministrativa di Paolo Foti e lavorano per un'unica mozione di sfiducia con i dissidenti dell'asse D'Amelio-Festa. Ed è proprio Festa a rilanciare la sfiducia. ''La partita è ancora aperta, li manderemo a casa'', tuona il leader di Davvero: ''Altri tre mesi di questo sindaco potrebbero solo peggiorare la condizione della città''. Pronti a dare un'ultima possibilità al primo cittadino sono invece gli esponenti di Irpinia di Base, Enza Ambrosoene e Carine Montanile, che pure qualche settimana fa in una lettera a Renzi gli avevano chiesto di intervenire per mettere fine alla stagione di Paolo Foti.