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Montoro, acque inquinate. Carratù scrive alle Istituzioni

Carratù Montoro

Carratù scrive ai Cittadini di Montoro, al Presidente Commissione Ambiente Comunità Europea, al Ministero dell’Ambiente, al Presidente Giunta Regionale della Campania, ai Parlamentari della Repubblica Province di Avellino e Salerno, all'Assessorato Ambiente Regione Campania, all'Assessorato LL.PP. e Difesa Suolo Regione Campania, al Presidente Commissione Speciale nr. 3 Regione Campania, al Presidente Settima Commissione Permanente Regione Campania, ai Consiglieri Regionali Campania, al Presidente Alto Calore Servizi Spa:
"Qualche giorno fa sul territorio di Montoro si è verificato un episodio molto grave per la salute dei nostri concittadini.
Da analisi effettuate dalla Società Alto Calore Servizi, Ente che gestisce il servizio di captazione, adduzione e distribuzione di acqua potabile per 125 Comuni delle Province di Avellino e di Benevento, si sono riscontrati, nelle acque di un pozzo ubicato in località Chiusa di Montoro, quantitativi di “tetracloroetilene” superiori alla norma.
Tali risultanze hanno fatto sì che dal 4 gennaio 2014 fino al giorno 9/1 u.s. 4 frazioni del Comune di Montoro, per un totale di circa 5.000 abitanti, non hanno potuto usufruire di acqua potabile per provvedere alle quotidiane esigenze domestiche con conseguenti disagi anche per i restanti 14.500 abitanti del territorio comunale.
Questi fatti così invasivi per la salute pubblica ci impongono delle serie riflessioni sullo stato del nostro ambiente e su ciò che ha portato la industrializzazione senza compromessi dei nostri territori.
Ancora oggi, nonostante la maturata sensibilità di istituzioni e imprese in termini ambientali, alcuni imprenditori sciagurati continuano a sversare agenti inquinanti in modo indiscriminato all’interno dell’alveo del torrente Solofrana, ciò con ricadute non valutabili, ma sicuramente disastrose per la salute dei nostri concittadini.
Ancora una volta ci troviamo costretti a ribadire e a sottolineare che l’azione di contrasto messa in campo dell’Amministrazione dell’ex Comune di Montoro Inferiore nei confronti della realizzazione di un progetto che ARCADIS ha voluto denominare “Grande Progetto di completamento della riqualificazione del fiume Sarno” è quotidianamente giustificata da scoperte ed avvenimenti negativi per l’ambiente in cui viviamo.
La riqualificazione del Fiume Sarno, così come pensata da ARCADIS e dai tecnici da essa incaricati, altro non è che una colata di cemento sul nostro territorio senza che vengano assolutamente affrontati i reali problemi ambientali e senza che siano trovate delle efficaci strategie per risolverli.
La realizzazione delle due vasche sul territorio di Montoro accentuerà ancora di più i problemi ambientali e di inquinamento delle falde acquifere che già si stanno inesorabilmente evidenziando.
La permanenza e la conseguente decantazione delle acque piovane miste agli sversamenti di prodotti altamente inquinanti all’interno delle vasche di laminazione non farà altro che continuare ad inquinare la falda del territorio di Montoro, condannandolo a rimanere nei secoli in balia degli scempi perpetrati nel tempo da una classe di sciagurati imprenditori prima e da una classe di dirigenti e politici regionali poi.
Ancora una volta vogliamo invitare tutti gli Enti preposti a rivedere il “Grande progetto del fiume Sarno” e trasformarlo in un grande progetto di riqualificazione ambientale e fluviale e non solo di “presunta mitigazione del rischio idraulico” in quanto il rischio più grande che corriamo noi cittadini di Montoro non è il rischio idraulico, ma il “rischio cancro” legato all’inquinamento atmosferico e della falda acquifera, tant’è che l’ACS SpA ha dovuto sospendere immediatamente l'adduzione e la distribuzione della risorsa idropotabile del pozzo in località Chiusa." 

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