E’ in pieno svolgimento presso l’Auditorium del Centro Sociale Sindacale di Montoro il fitto cartellone di quest’anno che prevede ben 26 spettacoli che culmineranno nella serata conclusiva del 6 Maggio 2012. Un repertorio ricco, vario ed articolato che si snoderà per oltre 5 mesi garantendo a tutti i cittadini un approccio semplice ed immediato con l’arte nobile della recitazione. Venerdì, sabato e domenica tre appuntamenti di grosso spessore concluderanno gli appuntamenti teatrali previsti per queste feste natalizie. In scena ci saranno le compagnie “Toto” di Visciano con “Filumena Marturano”; Talento zero di Contrada con “Tonino Cardamone e il misteto fatto in casa” e E Sceppacentrelle di Salerno con “Donna Chiarina Pronto soccorso”. Fin qui gli spettacoli di questi giorni. Ma il direttore artistico Alfonso De Vita, a nome del comitato di gestione del Centro Sociale sindacale “S. Carratù” lancia un allarme serio. “ Se tutto questo ci onora e ci inorgoglisce, per l’impegnativo compito che ci siamo prefissi, non può distoglierci dai problemi che pur ci sono e che mettono in serio pericolo la continuazione della manifestazione per i prossimi anni. Avvertiamo da qualche tempo, che l’iniziativa debba essere ripensata, meglio pubblicizzata all’esterno e, soprattutto, sostenuta finanziariamente dagli enti e dalle imprese, elevando così  un livello artistico e culturale ancora più impegnativo. Al contrario, l’abulia e l’assenteismo del pubblico, determinerebbe un decadimento che difficilmente potrà essere evitato. Per realizzare tutto ciò, mi sento di chiedere a tutti un ulteriore contributo che, come primo impegno, richiede di seguire, con più attenzione e puntualità, lo svolgimento del cartellone degli spettacoli. Non riusciamo a spiegarci come l’afflusso del pubblico, nelle ultime settimane, sia sensibilmente calato. I fattori di crisi economica, senz’altro incombenti sulle famiglie del ceto popolare, che rappresentano il target prevalente della manifestazione, hanno determinato sicuramente una minore partecipazione, ma la risposta che in momenti del genere bisogna dare è, invece, quella di evitare di rinchiudersi nel proprio guscio, ma di aprirsi al confronto ed al dialogo con gli altri.

In una situazione del genere, chi può essere di aiuto meglio della cultura e del teatro?

“Non posso pensare che aver richiesto al pubblico un piccolo contributo economico abbia potuto allontanare dal teatro persone effettivamente interessate. Occorre, inoltre, a mio avviso, far vivere l’associazione di promozione sociale che abbiamo costituito, nel tessuto profondo della società civile parlandone con parenti, amici, conoscenti, ma soprattutto ai giovani che debbono riscoprire nel teatro l’essenza dei valori positivi su cui rifondare la società del futuro. Ai Parroci, alle Associazioni Culturali, Sportive, Ricreative, di Volontariato esistenti nella nostra comunità, possiamo e dobbiamo richiedere un aiuto alla diffusione dell’iniziativa che proponiamo, convinti che l’aggregazione e la crescita culturale della popolazione sia presupposto ineludibile anche per una crescita economico e sociale delle nostre realtà frazionali. Alle Istituzioni Pubbliche: Comune, Comunità Montana, Provincia, Regione, Pro Loco, Forum Giovanile e tutti quanti possano contribuire allo sviluppo della cultura, chiediamo un nuovo impegno, ognuno per la propria parte e per la propria competenza,  per tenere in vita una manifestazione che altre realtà ci invidiano e per evitare l’abbandono sicuro del Centro Sociale Sindacale, realizzato dalla grande solidarietà della Confederazione Sindacale CGIL-CISL-UIL e donato al Comune dai lavoratori di tutta l’Italia. Penso che tutto questo costituisca un impegno che tutti si possono assumere e chi ci sarà vicino avrà tutto il nostro ringraziamento e la gratitudine per l’opera meritoria svolta”.