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Rimpasto, Fotì: ''Né servo né sciocco, decido in autonomia''

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La crisi al comune di Avellino approda in aula. Primo Consiglio dopo l’annuncio dell’azzeramento, solo formale, della giunta. Prende la parola il sindaco. L’obiettivo di Foti è quello di sgombrare il campo da illazioni e maldicenze, ''discernere, come dice – il grano dalla zizzania''. Sul rimpasto il primo cittadino è netto: ‘’Decido io in piena indipendenza e autonomia. Non sono servo sciocco di nessuno, tantomeno delle segreterie dei partiti’’. Un affondo arriva anche contro quello che si legge sui giornali: ‘’L’unica fonte per sapere cosa pensa il sindaco è il sindaco stesso’’. Dunque Foti punta i piedi, rivendica autonomia rispetto a correnti e fazioni, ma non si sbilancia. Non è noto quanto durerà la crisi, né quanti saranno gli assessori che dovranno fare le valigie. Il clima resta teso. Semivuoti i banchi della maggioranza, segno che i maldipancia sono ancora diffusi. A garantire il numero c’è la minoranza, che con Palumbo e Giordano incalza il sindaco. Dai banchi del Pd non solo assenze, ma anche silenzi. La sensazione è che per tagliare il nastro della tanto annunciata ''fase 3'' ci vorrà ancora qualche settimana. Il sindaco appare isolato, persino fisicamente, quando parla preferisce rivolgersi all’opposizione, in particolare a Giordano, piuttosto che ai suoi. Festa, che aveva annunciato battaglia, in aula fa solo capolino, poi abbandona il campo. Nel frattempo la maggioranza perde la consigliera Nadia Arace che, lasciato il Pd per il partito di Civati, si trasferisce all’opposizione.

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