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Ruggero II di Ariano, intervista stile ''Iene'' per salvare il sito ''Aequum Tuticum''/VIDEO

Nell'ambito del progetto "Arte e Territorio" gli alunni delle classi quarte sezioni A e B del Liceo Artistico Ruggero II di Ariano Irpino hanno realizzato un'intervista sulla tutela dei beni artistici, occupandosi in particolare del sito archeologico di Aequum Tuticum.

Che cos'è Aequum Tuticum?
Aequum Tuticum fu un vicus romano, individuato nei resti messi in luce presso Ariano Irpino, nella Provincia di Avellino.
Il vicus venne citato da Cicerone in una lettera indirizzata all'amico Attico del 50 a.C., che lo descrisse come sosta obbligata verso l'Apulia.
In epoca adrianea era dipendente da Beneventum. Fu nodo stradale importante: vi passò la via Traiana e successivamente la via Herculea e la via Aurelia Aeclanensis, che metteva in comunicazione la Traiana con la via Appia. Aequum Tuticum è inoltre citato nella Tabula Peutingeriana e nel'Itinerario Antonino.
I resti rinvenuti sono disposti su un pianoro presso il fiume Miscano e comprendono un tratto della via Traiana, due necropoli, un edificio termale datato al I secolo d.C., ambienti commerciali del II secolo.
L'insediamento subì i danni di un terremoto nella seconda metà del IV secolo. Nel V secolo una villa, con un ambiente decorato da un vasto mosaico policromo si insediò al di sopra di edifici più antichi. In seguito venne abbandonato entro il VI secolo.
Abbandonato in seguito fu rioccupato in epoca medievale con un nuovo impianto urbano che prese il nome di Sant'Eleuterio (Wikipedia)

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