Progetto pilota, Gal Cilsi, Gal Irpinia, Gal Irpinia-Sannio. Non c’è una prospettiva condivisa tra i 25 comuni dell’Alta Irpinia che portano avanti il progetto pilota. E c’è tanta confusione sulla  strategia di gestione della programmazione e dello sviluppo. C’è chi vorrebbe individuare un unico ATS in grado di rappresentare una sintesi tra le varie associazioni, come il presidente De Mita che vorrebbe istituire un’associazione temporanea tra Gal Irpinia, presieduta da Vannio Chieffo e Cilsi, presieduto da Donato Gioseffi; chi invece vorrebbe costituire un Gal unico, il Gal Cilsi, al quale aggregare anche i 7 comuni che, sebbene siano inclusi nel Progetto Pilota, non ne fanno parte.Vuoi il periodo agostano, vuoi impegni istituzionali, il dato di fatto è che entro il 30 agosto i contenuti del Progetto Pilota dovranno essere definiti e la bozza intorno alla quale i 25 comuni stanno lavorando dovrebbe trasformarsi in progetto ben definito. Ci potrebbe essere una proroga di 10 giorni, ma il tempo stringe e si rischia di mandare all’aria anche questa nuova opportunità di sviluppo. E c’è una lettera che sei primi cittadini hanno inviato al presidente De Mita in quanto impossibilitati a partecipare all’ultima riunione convocata per il Progetto Pilota. Una lettera in cui fanno presente che, visti i tempi ristretti a disposizione per approvare il Progetto, sarebbe utile seguire la strada più breve e cioè quella dell’aggregazione dei 7 comuni esclusi dal Gal  Cilsi Alta Irpinia. Una lettera che ha spiazzato De Mita il quale  ricorda che la decisione emersa nell’ultima riunione non era questa. E qui arriva l’affondo al sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi Rosanna Repole accusata di incoerenza perché favorevole al mantenimento del Gal Cilsi Alta Irpinia con l’aggregazione dei comuni esclusi. Insomma una guerra tra Gal Cilsi da una parte e Gal Irpinia  - in cui figura Nusco - dall’altra. Lo sviluppo ancora una volta alla mercè della politica  che lo intralcia invece di spianargli la strada, un progetto pilota che rischia di incepparsi per dare spazio al solito delicato problema degli equilibri politici.