«Le affermazioni di Portanova non sono supportate da argomentazioni, anzi le definirei “puerili” – dichiara Luigi Zamarra, consigliere d’opposizione –. Preferisco non entrare nel merito delle accuse rivolte al deputato di Sinistra e Libertà, il quale saprà sicuramente difendersi, ma riguardo alla nostra presa di posizione terrei a precisare che non è dettata dalla “volontà di assaltare la poltrona”. Il responso elettorale è stato chiaro e proprio per questo riteniamo che Vallata possa definirsi un caso essendosi ritrovata una persona al comando diversa da quella votata. Non vedo poi come una questione di ordine penale che attiene al sindaco eletto possa essere risolta all’interno del paese. Per quanto siano problemi personali, dalle elezioni in poi riguardano tutta Vallata. E non si può affermare che un parlamentare della Repubblica Italiana dovrebbe badare ai problemi seri, quando ciò riguarda sì un piccolo comune, ma comunque un paese dell’Italia. Ragionano come se Vallata facesse parte di un’altra nazione. Devo dire meno male che Portanova ammette il vuoto legislativo, così è ancor più necessario attrarre sulla vicenda la massima attenzione dei ministeri competenti e della Prefettura. È stato lui stesso – ricorda Zamarra – ad affermare nel primo consiglio che al Palazzo del Governo territoriale non si sapeva come muoversi. Sono queste sue parole. Dal canto nostro, abbiamo evidenziato da subito l’anomalia della procedura: lo scorso 27 maggio è arrivata la comunicazione in Prefettura, mentre la sospensione al comune è stata inviata via fax alle ore 13 del 30, senza l’immediata notifica giudiziaria. Alle 12,30 sarebbe stata invece nominata la giunta comunale. Non abbiamo nessuna conferma che sia questo l’iter. Siamo anche d’accordo con l’evidenziazione posta da Giancarlo Giordano rispetto al fatto che così com’è composta la giunta, con un esponente della Guardia di Finanza e uno dell’Esercito Italiano, l’immagine dei due corpi potrebbe essere lesa. Pertanto chiediamo chiarimenti. Non è concepibile che ogni passo amministrativo sia sottoposto al parere dell’organo di controllo e nel frattempo loro vadano avanti a tentoni. Non possiamo accettarlo per il bene della collettività, e questo per me vuol dire “amore per il proprio paese”. Sono tornato a Vallata per lavorare e il mio desiderio è che ogni cosa si svolga in maniera corretta, secondo la legge. A oggi ho l’impressione che a Vallata regni il caos e procedere in tal modo è ingiusto per i cittadini».
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