Un giovane di 26 anni di Ariano Irpino, Leonardo Vecchiolla, si è ucciso sparandosi un colpo di arma da fuoco alla tempia, nella casa dello zio in via Intonti, in pieno centro. Sul posto i Carabinieri di Ariano, guidati dal capitano Davini, ed il 118. L'uomo, originario del Tricolle ma trasferitosi a Chieti, lascia la compagna e un figlio piccolo. Per togliersi la vita il giovane ha usato un fucile. La comunità di Ariano è sotto choc. Dall'inizio dell'anno sono trenta i suicidi in Irpinia.
Nell'ottobre del 2011 il nome di Vecchiolla finì nelle cronache nazionali per gli incedenti di Piazza San Giovanni tra manifestanti e forze dell'ordine. ''Chucky'', così chiamato dagli amici, fu accusato di aver partecipato all'assalto di una camionetta dei Carabinieri. Il giovane venne poi arrestato mentre era a Chieti e scarcerato nel mese di novembre. Tentato omicidio, devastazione, saccheggio e resistenza: queste le ipotesi di reato rispetto alle quali si era sempre professato estraneo. In quell'occasione i movimenti arianesi e tante associazioni non fecero mancare la loro solidarietà. Il processo su quei fatti è ancora in corso. Nella tarda serata la salma del giovane e stata restituita ai familiari e si trova presso il cimitero. Per espressa volontà di Vecchiolla non ci saranno funerali: il corpo verrà cremato.
Ecco alcuni messaggi di cordoglio e di saluto
La nota del Centro Rouge spa di Lioni
Sono gesti molto spesso giudicati, condannati, nel senso comune, recepiti come una disgrazia che accade a ciel sereno. Come se questo cielo sia sereno, come dire, normale. Sereno, normale: concetti che rimbombano in quella stanza artefatta che una società securitaria cerca di dipingere sempre bianca, perché impone una serenità e una normalità che non esistono. Non esistono in una società a misura del profitto, dettata dalla sfruttamento dell’uomo sull’uomo, dove il dissenso è anormalità ed è ricondotto in un angolo o rinchiuso in una cella, oppure costretto alla dannazione eterna e alla fine. Chucky Vecchiolla, imputato per i fatti del 15 ottobre 2011 a Roma, ieri sera ha deciso di lasciarci. Ha deciso di spezzare le catene della repressione per volare libero. Chucky era un compagno, un ragazzo come noi, che quel 15 ottobre aveva sulla propria pelle l’ inquietudine di una vita di precarietà ed esclusione che un potere bastardo ha deciso che di relegare intere generazioni. Eravamo tutti in piazza il 15 ottobre, complici e solidali. Ma oggi è il giorno del dolore e che le lacrime solchino pure il nostro viso, ma da domani ricordiamoci di Chucky e di tutti quelle vittime di quello stato che ci ha dichiarato guerra, tornando a lottare attivamente contro tutte quelle ingiustizie per le quali lui combatteva in prima linea. Lo dobbiamo a Chucky ed anche a noi stessi. Che la terra ti sia lieve Compagno Chucky, per te continueremo a resistere. Chucky era un compagno e il suo gesto che, di certo non va archiviato o inchiodato al giudizio, va tradotto nelle nostre lotte, nelle condotte che produciamo per rendere questa società a misura d’uomo, per organizzare insieme il comune, per combattere quelle forme di profitto, ritenute normali, dove solo carceri, isolamento e morte ne dettano tempi e spazi. In una parola: una società radicalmente diversa, radicalmente umana. Ciao Chucky, continueremo a lottare insieme a te.
Il ricordo di Chucky da parte di Davide Rosci (detenuto per gli scontri di Roma dell'15 ottobre 2011)
Il sequestro di stato che perdura ormai da quasi mille giorni mi impedisce di dargli l’ultimo saluto e pertanto con questa lettera affido il mio pensiero a Leonardo Vecchiolla detto Chucky che ieri, lunedì 1° settembre 2014, ha deciso di abbandonare questa infame vita terrena per un mondo che speriamo tutti sia veramente migliore e giusto.
Con le lacrime agli occhi mando il mio più profondo sentimento di vicinanza umana ai famigliari di Leonardo e in particolar modo alla sua creatura di soli tre anni che da oggi, purtroppo, non avrà più un padre.
Sono tante le sensazioni che attraversano il mio corpo e la collera mi assale. Grido, con la voce che mai nessuna galera potrà soffocare, la mia rabbia contro un sistema fascista che in modo diretto è responsabile della morte di Leonardo. Hanno con accuse infondate e senza uno straccio di prove sbattuto, nei giorni seguenti gli scontri di Roma del 15 ottobre 2011, Leonardo in galera segnando per sempre la sua vita.
So cosa significhi essere accusato ingiustamente e per di più per reati che non dovrebbero neanche esistere nel nostro ordinamento giuridico perché figli del Fascismo, ho vissuto anche io una carcerazione inumana e conosco, e non mi vergogno a dirlo, quei pensieri che hanno portato Leonardo a compiere quel gesto estremo.
Oggi è il giorno del dolore e che le lacrime solchino pure il nostro viso, ma da domani ricordiamoci di onorare Chucky tornando a lottare attivamente contro tutte quelle ingiustizie per le quali lui combatteva in prima linea. Lo dobbiamo a Chucky ed a anche a noi stessi.
Che la terra ti sia lieve Compagno Chucky, per te continueremo a resistere.
(la lettera è apparsa su www.osservatoriorepressione.info)
99 Posse
Il 26enne Leonardo Vecchiolla, detto Chucky, si è tolto la vita ieri in casa dei suoi genitori ad Ariano Irpino, con un colpo di fucile alla tempia. Chucky era un attivista, un compagno. Arrestato con le accuse gravissime di devastazione e saccheggio, per gli scontri del 15 ottobre del 2011 a Roma, era stato poi pienamente scagionato e perciò liberato. Ma un amico che ci ha scritto in privato riferisce che dopo il carcere non era più lo stesso, si era isolato sempre di più, fino al tragico gesto di ieri. Chucky aveva partecipato precedentemente alla lotta contro la discarica di Ariano Irpino, una delle tante che hanno reso la Campania una vera e propria fabbrica di tumori. Ci dicono che adorasse la nostra musica, ma noi non abbiamo mai avuto il piacere di conoscerlo personalmente, e purtroppo non lo avremo più. Restano solo tanta rabbia e tanta tristezza, per il terzo suicidio in tre mesi di un giovane impegnato nelle lotte sociali, un fenomeno che chiama tutti noi a una riflessione doverosa. Chucky lascia un figlio di appena un anno, a lui e a tutta la sua famiglia rivolgiamo un fraterno abbraccio. Ma non basta, dobbiamo avere la forza di gridare che non lasceremo mai più soli le nostre sorelle e i nostri fratelli.
La nota del Gruppo M.A.I.O. e C.C.P. - Collettivo dei Cinici Poliedrici sulla morte dell’irpino Leonardo “Chucky” Vecchiolla
Chucky Vecchiolla, uno dei giovani denunciati per i fatti del 15 ottobre 2011 a Roma ha deciso di lasciarci, ha deciso di evadere da uno Stato che lo aveva messo in carcere senza una sola prova, perché il reato sta nel partecipare alle lotte, non nel rompere una vetrina…
Era accusato di "devastazione e saccheggio".....Chucky era un compagno, un ragazzo fragile, che quel 15 ottobre aveva deciso di scendere in piazza, di manifestare il proprio dissenso come tutti noi, complici e solidali contro l’inquietudine di una vita di precarietà e rinunce che un potere infame ha deciso che intere generazioni debbano vivere.
Insieme a Chucky, pur non conoscendoci di persona, avevamo condiviso numerose lotte di giustizia e dignità, da quelle ecologiste contro la devastazione delle nostre terre (vedi inceneritore ad Acerra e discarica di Difesa Grande ad Ariano Irpino), a quelle politiche e sociali contro i popoli oppressi, dalla Palestina alla Val di Susa.
Ma per lottare ci vuole la dignità e l’amore che ti fanno prendere la rabbia in mano e capire il senso di ciò che è la violenza. Quella che subiamo, in troppi, attraverso meccanismi di controllo e repressione – polizieschi e carcerari - che cercano di “arrestare” questo flusso di rabbia, dignità e amore che ci spingono a lottare.
Così hanno fatto per te, Chucky, ripetutamente sbattuto in prima pagina, come un mostro o un trofeo per rovinarti la tua giovane vita e intimorirci tutti. E farci piegare la testa per (soprav)vivere senza dire mai una parola o compiere mai un gesto di ribellione e dignità, lasciandoti solo, lasciandoci soli.
Tanta rabbia Chucky per chi ti ha suicidato e tanto amore e dignità per continuare a lottare con te al nostro fianco. Per Chucky, non un minuto di silenzio ma tutta una vita di lotta.
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