L’allarme scatta intorno alle tre: ladri in azione sulla SS90. Forzano l’ingresso di una gioielleria di Cardito con un piede di porco e poi frantumano le vetrine più importanti del negozio, quelle contenenti oro e diamanti. Disturbati dall’arrivo di un vigilante, si danno alla fuga lasciando dietro di loro parte della refurtiva, mentre sopraggiunge anche la radiomobile dei carabinieri ritrovando tutti gli attrezzi usati per lo scasso, poi sottoposti a sequestro. Sul posto anche i militari del nucleo operativo per effettuare i rilievi del caso coordinati dal capitano Andrea Marchese. Sarà esaminato il materiale registrato dalle telecamere di video sorveglianza interne e pure le registrazioni dei sistemi accesi nei dintorni.  Ancora non è stato quantificato il bottino: i proprietari della gioielleria stanno esaminando i danni oltre al conteggio del materiale rubato. Il negozio, per la seconda volta, finisce nelle mire di malviventi. Era il 2013 quando un commando di una decina di persone entrò in azione indossando tute bianche per camuffare la loro identità. Incendiarono un’auto e alcuni cassonetti per bloccare la statale e creare un diversivo per le forze dell’ordine. Ci impiegarono meno di cinque minuti e anche in questo caso l’allarme scattò: avendo sbarrato con il fuoco la strada riuscirono a ritardare l’arrivo delle forze dell’ordine proseguendo nel far razzia di preziosi. Le indagini di allora si concentrarono su una banda rumena con forti legami con la Puglia, senza escludere la collaborazione di un basista locale. Probabilmente anche per l’episodio di questa notta c’è stato il supporto di un palo che ha facilitato la fuga dei ladri.