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Cronaca

Casalbore, taglio delle lezioni per Ivan Nigro. La mamma annuncia il ricorso al Tar

La vicenda di Ivan Nigro potrebbe finire davanti al Tar. Lo annuncia la mamma adirata per il taglio drastico delle ore di lezione per il dodicenne con una seria disabilità. Per lui c’è stato l’interessamento dell’amministrazione comunale che si è fatta carico di pagare delle assistenti OSA. Lunedì, comunque, inizieranno le lezioni con l’insegnante di sostegno

mamma casalbore

È stata nominata l’insegnante di sostegno per Ivan Nigro, ma purtroppo la docente potrà seguirlo solo per nove ore alla settimana, altre le sono state assegnate in un istituto di Ariano. Probabilmente Ivan potrà usufruire della sua guida durante il lunedì, mercoledì e venerdì. I restanti giorni, invece, saranno operative delle assistenti OSA pagate dal comune di Casalbore convocate attraverso un’associazione di volontariato della zona. «Queste assistenti – spiega la madre del ragazzino – potranno aiutare mio figlio durante le lezioni al pc, o per i compiti più semplici». La signora Falbo evidenzia ancora una volta la sua gratitudine per lo sforzo dell’amministrazione comunale, atto non dovuto, ma sicuramente fatto con sensibilità per garantire il diritto allo studio di un concittadino. Comunque sia la famiglia Falbo non si arrende e dopo aver studiato un po’ di casistica, si è deciso di ricorrere al Tribunale Amministrativo contro la scelta del Provveditorato agli Studi. «Ci sono tutti i presupposti per valersi del giudizio del Tar – dice Tiziana Falbo –. In alcuni situazioni, c’è stato il reintegro delle ore di sostegno ed è quello a cui vorremmo puntare per Ivan. Il suo disturbo è serio e le nove ore non sono abbastanza». Ricordiamo, infatti, che si tratta di un dodicenne con un disturbo del linguaggio che però comporta un ritardo prestazionale globale. Non riesce ad articolare bene le parole, anche se riesce a leggere e scrive grazie a terapie sanitarie cui  Ivan è stato sottoposto da piccolissimo. Nonostante i passi da gigante che ha compiuto, a scuola non può seguire il percorso di studi regolare, e dalle materne è seguito dai docenti cosiddetti di sostegno. Il Provveditorato, invece, ha stabilito che da quest’anno il ragazzino non avesse la necessità delle solite 18 ore, dimezzandole. La storia, però, sembra proprio che proseguirà anche dinanzi al Tribunale. 

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