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Cronaca

Dolci alla "muffa", sigilli ad un'industria della provincia. Sequestrate 2 tonnellate di alimenti

Nas

In un’industria dolciaria della provincia di Avellino, i Carabinieri del NAS di Salerno hanno accertato che, nonostante sin dal 2000 fosse stata interessata da un provvedimento di chiusura emesso dall’ASL per le pessime condizioni igienico-sanitarie, l'attività era funzionante. L’ispezione dei militari del Nucleo ha consentito di accertare il perdurante stato di abusività e di degrado dell’intera struttura (sporcizia di varia natura, unto e residui di lavorazioni pregresse sparsi sugli ambienti e sugli alimenti, muffe e ragnatele alle pareti, macchinari vetusti ed arrugginiti, ecc.) nonché il pessimo stato di conservazione delle materie prime (alcune delle quali scadute anche da 1 anno) e dei prodotti finiti (costituiti da torte congelate, detenute all’interno di una cella frigo assolutamente non idonea e frammiste a ghiaccio). Inoltre, i dolciumi prodotti, distribuiti in ambito regionale mediante l’utilizzo di automezzi privi di cella frigo (peraltro soggetti a pericolosi sbalzi termici), venivano etichettati con indicazioni ed immagini che li qualificavano come provenienti dalla “costiera amalfitana”. I militari del Nucleo hanno sequestrato l’intera struttura e circa 2 tonnellate di alimenti (farine, zuccheri, guarnizioni in cioccolata, additivi, torte, ecc.) per un valore totale di oltre 1milione e mezzo di euro.
In un impianto di lavorazione e vendita di prodotti ittici, i militari del NAS di Napoli hanno rinvenuto un ingente quantitativo di pesce azzurro in cattivo stato di conservazione ed insudiciato. Parte del prodotto era stoccato all’interno di due congelatori in pessime condizioni igieniche (maleodorante, con sporco diffuso, acqua stagnante, insetti, presenza di ghiaccio frammisto ai prodotti) mentre oltre 1 tonnellata di “stoccafisso” era stata posta ad essiccare su griglie in legno, all’interno di un locale non autorizzato e non idoneo allo scopo (pareti grezze, sporcizia disseminata, assenza di reticelle alle finestre che aveva consentito l’ingresso nell’ambiente di numerosi volatili, ecc.). Sono state sequestrate circa 3 tonnellate di pesce ed è stato chiuso il locale utilizzato per l’essiccamento. 
Presso un deposito all’ingrosso di generi alimentari “etnici”, il NAS di Caserta ha sequestrato 750 kg di alimenti vari di origine animale (carne in scatola, conserve di pesce) che il titolare aveva importato da paesi esteri in assenza di verifiche sanitarie; in tre panifici della provincia di Caserta, il NAS ha accertato la mancanza dei requisiti igienico- sanitari e strutturali, rilevando un totale stato di degrado con grasso, sporcizia e muffa diffusi e non rimossi da tempo, pareti annerite e scrostate, piastrellatura e soffittatura assente, ragnatele ed insetti (blatte, tarme e ragni). Le strutture sono state immediatamente chiuse in collaborazione con l’ASL. Le ispezioni dei militari dei NAS hanno riguardato anche la regolarità dei fitosanitari (agrofarmaci) utilizzati in agricoltura per proteggere e conservare i vegetali, contrastare organismi ed animali nocivi, favorire i processi vitali ed “eliminare” piante indesiderate. Un utilizzo scorretto di tali prodotti può rappresentare un serio pericolo per coloro che li utilizzano e per i consumatori. Il NAS di Salerno ha sequestrato 2 depositi non autorizzati della provincia, gestititi da un’unica azienda, e le 95mila confezioni di fitosanitari stoccate, del peso complessivo di circa 90 tonnellate e del valore di 1 milione di euro. Una delle strutture era stata adibita esclusivamente al deposito di 46mila confezioni di agrofarmaci importate (in particolare dalla Spagna) in assenza di autorizzazione e di documentazione fiscale e di trasporto; tali prodotti, privi di etichettatura in lingua italiana ed in parte non autorizzati nel territorio nazionale, verranno distrutti.
Sono state ispezionate in tutto 139 attività produttive e commerciali (ristoranti, bar, supermercati, panifici, pescherie, depositi, ecc.) del territorio campano, riscontrando irregolarità in 91 casi (65% circa), accertando 110 violazioni alle leggi di settore (di cui 33 penali) ed elevando sanzioni amministrative per oltre 55.000 euro.  Sequestrate circa 36 tonnellate di alimenti vari (di cui quasi 6 tonnellate di prodotti ittici), per un valore di circa 2.000.000,00 di euro

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