Situazione estremamente difficile nel Carcere di Ariano Irpino. Due episodi di cronaca a distanza di poco tempo l’uno dall’altro. Dopo la caduta accidentale in cella da un letto a castello di tre piani avvenuto nel circuito di alta sicurezza, un altro detenuto, di 33 anni, da poco giunto nella struttura di via Cardito, ha tentato il suicidio ingerendo detersivo. E’ stato subito trasportato dal personale di Polizia Penitenziaria al pronto soccorso dell’ospedale di Ariano e da qui, vista la gravità della situazione trasferito alla città ospedaliera di Avellino, centro anti veleni e sottoposto a lavanda gastrica, per accertare se vi fosse stata la perforazione dell’intestino. La situazione presentatasi era apparsa molto seria. I medici hanno scongiurato il peggio e dopo un’attenta valutazione lo hanno giudicato fuori pericolo e dimesso. Anche in questa circostanza si è avvertita enormemente la mancanza del nucleo traduzioni e piantonamento, presente solo ad Avellino. In caso di emergenze sanitarie in pratica, bisogna far fronte attingendo personale dall’interno della struttura, attingendo personale e soprattutto comportando perdite di tempo che potrebbero essere fatali per salvare vite umane. Nel corso del 2011 sono stati 186 i morti nelle carceri italiane, ben 66 dovute a suicidi. 23 le cause ancora da accertare, 96 quelle naturali e un omicidio. A togliersi la vita sono stati 45 detenuti italiani e 21 stranieri, in prevalenza uomini, 64 e due di sesso femminile. Molto bassa l’età che non supera i 38 anni.