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Cronaca

Fratricidio di Avellino: Giuseppina soffocata per soldi

Giuseppina Bellizzi, 78 anni, è morta soffocata. Il fratello, Luigi Bellizzi, l'ha uccisa con un cuscino mentre la donna, ex impiegata al comune di Avellino, era a letto. Da un paio di mesi vivano insieme. L'uomo si era trasferito da Bologna dove, prima di andare in pensione, aveva lavorato per l'Inps. Da quanto emerge dalle indagini, avrebbe ucciso la sorella per soldi. Poi, una volta giunto nell'abitazione l'altro fratello Gennaro, l'ha aggredito con un coltello da cucina, ferendolo alle mani.

Il fratricidio si è consumato ieri mattina all'alba, a San Tommaso, in via Giulio Morra, zona collina Liguorini. Respinta l'aggressione, l'uomo scampato alla furia omicida è riuscito a chiudere in casa il fratello, a scappare e ad allertare i carabinieri. Era stato lo stesso Luigi ad avvisare il fratello di raggiungere l'appartamento perché la donna si era sentita male. L'uomo, vista la sorella morta, si è subito insospettito e ha accusato il fratello. Poco dopo sono arrivati i militari dell'arma che hanno ammanettato e portato via il presunto assassino. Luigi Bellizzi dovrà rispondere dell'omicidio della sorella e del tentato omicidio del fratello. La dinamica è stata accertata dal medico legale Elena Piciocchi. Le indagini sono affidate al Pm Vincenzo Russo. I primi interrogatori hanno confermato il movente dei soldi. Luigi, separato,  era in difficoltà economica e chiedeva aiuto alla sorella benestante. Sconvolta la comunità avellinese. La vittima era molto conosciuta. Per anni Giuseppina aveva lavorato all'anagrafe ed era apprezzata e stimata.

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