Anche la provincia di Avellino interessata dall’operazione denominata “Grande Carro” che ha smantellato un sodalizio criminale con interessi internazionali. 48 le persone coinvolte in 13 province. In particolare, in Alta irpinia si sarebbero concentrati gli interessi di un gruppo di un’organizzazione mafiosa del foggiano. Oltre all’Irpinia, l’operazione Grande Carro, condotta all’alba di questa mattina, ha riguardato anche le province di Napoli e Salerno. Associazione di tipo mafioso, riciclaggio, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza: queste alcune delle accuse. E poi ancora sequestro di persona a scopo di estorsione, detenzione illegale di armi e esplosivi. L’ordinanza applicativa di misure cautelari è stata emessa dal tribunale di Bari ed è stata eseguita dai carabinieri del Ros e del comando per la tutela agroalimentare, col supporto dei diversi comandi provinciali. I 48 destinatari delle misure sono indagati a vario titolo anche per truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche, con riferimento a quelle dell’Unione europea. Ad essere interessate dall'operazione anche le province di, Bari, Brescia, Foggia, Rimini. Sarebbe emersa una forte pressione estorsiva a carico di aziende agricole, ditte di trasporti e di onoranze funebri, società di realizzazione di impianti eolici e nel settore delle energie alternative le quali sono state costrette al versamento di percentuali sui ricavi e lavori ottenuti, nonché ad affidare in subappalto ad aziende riconducibili al sodalizio l’esecuzione di contratti di lavoro, servizi e forniture, oppure a rinunciare alle commesse già ottenute. Di particolare rilievo è l’ulteriore porzione dell’indagine condotta in sinergia dal ROS e dal REPARTO CARABINIERI TUTELA AGROALIMENTARE di Salerno che ha consentito di individuare un complesso sistema di truffe finalizzate all’indebita percezione dei fondi per l’agricoltura dell’Unione Europea.