''Rispetto e fiducia verso la magistratura, le istituzioni e le forze dell'ordine. Non ho mai voluto che ci fosse un intervento del ministro della difesa per far trasferire il comandante dei Carabinieri''.
Il sindaco di Solofra Michele Vignola si difende e passa al contrattacco.
Lo scandalo è quello sollevato dal Fatto Quotidiano che nel raccontare l'inchiesta sull'inquinamento dell'acqua e la relativa gestione dell'emergenza, pubblicava ieri delle intercettazioni tra il primo cittadino e l'ex senatore De Luca. Conversazioni telefoniche nelle quali Vignola avrebbe chiesto a De Luca di intervenire sul ministro della difesa Roberta Pinotti per frenare l'attivismo investigativo del locale comandante della Benemerita Giuseppe Friscuolo.
L'inchiesta riguarda il tetracloretilene nel pozzo di via consolazione, vicenda per la quale il sindaco è indagato, l'accusa è di non aver contenuto l'ampliamento dell'inquinamento. “In un momento difficile per la mia comunità – dice Vignola – ho invocato una maggiore collaborazione istituzionale nel rispetto dei diversi ruoli, ritenendo di stemperare il clima di tensione che si era instaurato. Mi sono rivolto allora al Comando Provinciale dei Carabinieri. In quella sede ho approfondito fatti e circostanze. Inoltre, non ho mai chiesto ad alcuna persona, tantomeno un politico, l’allontanamento dal suo ufficio del titolare della locale stazione CC”.
Queste le parole del sindaco, ma la polemica politica è servita. Duro il commento della Cgil: ''Se fosse vero la classe politica irpina ne esce malissimo. Chi non condivide questo metodo farebbe bene a prendere le distanze''. Nell'occhio del ciclone anche il senatore De Luca: ''Dovrebbe dimettersi dall'osservatorio regionale sui rifiuti'', incalza sinistra Italiana: ''E' gravissimo che un senatore si presti ad una richiesta come quella che sarebbe giunta dal sindaco di Solofra''.
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