Gli ex governatori Bassolino e Caldoro e l’ex assessore regionale all’ambiente Giovanni Romano fra i nomi delle persone invitate dalla Procura della corte dei conti per la Campania a dedurre sull’omessa bonifica e sulla mancata messa in sicurezza di 48 discariche campane. Oltre a loro, sarebbero stati invitati a dedurre anche tre amministratori irpini attualmente in carica: Ricciardi, sindaco di Monteverde ed ex responsabile unico per le bonifiche;  Russo, primo cittadino  di Rotondi, a cui le contestazioni sono state notificate per l’incarico ricoperto in passato di responsabile unico delle bonifiche;  Di Cicilia, di nuovo sindaco di Villamaina sempre per l’incarico ricoperto in passato di responsabile unico delle bonifiche. Tra i destinatari anche gli ex sindaci di Andretta e di Villamaina e altri cinque funzionari amministrativi. 

Quasi 50 discariche campane non bonificate e senza messa in sicurezza. Esponenti politici, dirigenti, funzionari della Regione e di vari Comuni non avrebbero adottato le misure necessarie, mettendo a rischio la salute dei cittadini con gravi danni all’ambiente. Le fiamme gialle e la corte dei conti hanno accertato a loro carico un danno erariale di oltre 27 milioni di euro. Le indagini hanno permesso di accertare che i vertici degli Enti competenti non hanno provveduto a bonificare e mettere i siti in sicurezza, sebbene la Legge è esplicita sull’attribuzione delle competenze. Al ripristino ambientale devono provvedere i comuni e se così non fosse entra in gioco l’ente regionale. I progetti di bonifica sono stati ampiamente finanziati dalla Regione Campania nel giugno del 2013, attingendo dalle risorse del POR Campania 2007/2013. Complessivamente sono 200 quelle finite sotto la lente di ingrandimento dei finanzieri perché non conformi alle direttive europee sui rifiuti.