Attacco cardiaco. È questa la causa della morte del 46enne napoletano, di Fuorigrotta, deceduto ieri sera prima di riuscire a raggiungere l’ospedale. L’improvvisa febbre alta ha determinato il sospetto che potesse trattarsi di meningite, il secondo caso in Campania dopo il ragazzo di 18 anni di Agerola. L’Asl Napoli 1 Centro dopo aver svolto «gli accertamenti presso il medico curante che ha certificato la morte del paziente per fibrillazione ventricolare in un soggetto già cardiopatico, nonché presso il 118 che ha certificato la constatazione del decesso» rende noto che la sua morte «non può essere collegata a decesso per malattia infettiva da meningococco». Ed in effetti anche al termine del vertice fra il governatore Vincenzo De Luca, i responsabili delle strutture sanitarie e dell'ospedale Cotugno di Napoli, è emerso che «allo stato in Campania non esiste ceppo epidemico». A quanto pare il numero di casi, infatti, è in linea con quello che si verifica ogni anno in Italia, con l’importante eccezione della Toscana, dove si registra invece un aumento. Nella nostra regione sono 30 i casi di pazienti colpiti da meningite nel 2016 e nessuno di questi è stato mortale grazie ad una diagnosi precoce. Allo stesso tempo, però, il livello di preoccupazione sta aumentando di pari passo al picco d’influenza e ai suoi sintomi. Così gli specialisti evidenziano che quelli del virus che colpisce le meningi sono: la febbre alta, alterazioni di coscienza, rigidità nucale e crisi convulsive. I medici consigliano il ricovero immediato in presenza dei primi segnali. Dalla riunione partenopea si è comunque deciso di inviare a tutte le aziende sanitarie e ospedaliere una guida operativa da seguire nei casi anche solo sospetti. E per il momento sarà potenziata la campagna vaccinale antimeningococcica per i bambini e gli adolescenti.