Sono stati scarcerati i due indagati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in merito all’inchiesta Acque pulite condotta dai carabinieri di Mirabella, i Noe di Salerno, i colleghi di Ariano, sotto la coordinazione della Procura della Repubblica del Tricolle. In base alle risultanze dell’interrogatorio di garanzia tenuto questa mattina il giudice per le indagini preliminari ha scarcerato sia il dipendente di arianese che il collega napoletano della società che gestisce gli impianti di depurazione finita nel mirino degli inquirenti. Per l’avvocato Lepre, legale della società, e quindi difensore dei due imputati, il gip ha messo in libertà i due dipendenti perché non c’erano le condizioni per l’applicazione delle ordinanze cautelari. Per l’avvocato si è trattato di una restrizione prematura testimoniata dal fatto che i due indagati dell’ex Ibi, tra cui quello di Ariano, sono stati scagionati anche senza la presentazione di istanza di scarcerazione. Nel mirino degli inquirenti altri sei indagati ma non raggiunti da misure restrittive. I capi di imputazione a vario titolo vanno dalla frode in pubblica fornitura, falsità ideologica, esercizio abusivo di professione, truffa. I Militari dell’Arma hanno posto a sequestro anche diversi depuratori comunali del circondario. Questioni che saranno poste tutte al vaglio della magistratura.