Tra le persone raggiunte dalle misure anche avvocati, commercialisti, appartenenti alle forze dell’ordine e un giudice amministrativo del Tar Lazio. Per smascherare i responsabili per mesi un finanziere si e’ infiltrato nell’organizzazione. L’organizzazione criminale, operante su tutto il territorio nazionale e all’estero, dedita a violazioni valutarie in titoli, valori e mezzi di pagamento nazionali, europei ed esteri, nonche’ all’esecuzione di illecite movimentazioni finanziarie e di capitali, anche transnazionali, è stata smantellata stamattina dai finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria. L’attività, coordinata e diretta nelle ultime fasi dal procuratore aggiunto vittorio teresi e dai sostituti, daniele paci, lia sava e dario scaletta, ha portato all’esecuzione di 22 ordinanza di custodia cautelare in carcere e 12 ordinaze di arresti domiciliari e di 85 perquisizioni. tra i destinatari della misura anche soggetti operanti nell’area dell’intermediazione finanziaria e facenti capo al prof. Gianni Lapis, noto avvocato tributarista palermitano, gia’ prestanome di Vito Ciancimino.
A connotare l’organizzazione criminale anche la presenza di avvocati, un giudice del tar Lazio e due carabinieri, i quali, dietro la prospettiva di lauti compensi, fornivano il proprio apporto qualificato nella programmazione e nella realizzazione degli affari di cambio valuta di provenienza illecita. Numerosi i reati ipotizzati a carico dei responsabili: non solo associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalita’, finalizzata al riciclaggio di ingenti quantitativi di denaro in divisa estera e al commercio dell’oro, attraverso l’esercizio abusivo della professione di intermediario finanziaro con modalita’ tali da eludere il sistema della tracciabilita’ delle operazioni (aggirando il circuito bancario e consentendo di fatto l’immissione nei mercati di denaro contante), ma anche falsificazione, spendita e introduzione nello stato di monete falsificate, detenzione illegale di armi e munizionamento, truffa e violazioni alla disciplina del mercato dell’oro. Fondamentale per la ricostruzione dei fatti e l’addebito delle singole responsabilità, è stato l’impiego di un finanziere “sotto copertura” che, infiltrato nelle diverse organizzazioni, ha partecipato alle trattative necessarie per concludere le operazioni di cambio, acquisendo così precisi elementi di prova. Le indagini hanno già permesso di sequestrare valuta straniera (principalmente dollari u.s.a., won nord-coreani e franchi svizzeri), per un controvalore complessivo superiore a 11 milioni e mezzo di euro e di denunciare 93 persone. Le attività, eseguite dalle prime ore dell’alba dalle fiamme gialle del nucleo speciale di polizia valutaria di Roma e di altri 29 reparti della guardia di finanza, hanno interessato le province di Palermo, Roma, Torino, Aosta, La Spezia, Milano, Varese, Como, Verona, Vicenza, Padova, Modena, Firenze, Arezzo, L’Aquila, Frosinone, Benevento, Napoli, Crotone, Cosenza, Messina e Catania.
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