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Cronaca

Rilanci d'asta per non perdere i beni di famiglia: sorelle nei guai

Per questo il gip del tribunale di Avellino, dopo indagini dei carabinieri, ha emesso nei loro confronti un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per turbativa d'asta.

stretta di mano

Per non perdere beni di famiglia messi all'asta, due sorelle in Irpinia hanno rilanciato fino a impedire ad altri l'acquisto, limitandosi poi a perdere il 10% del prezzo indicato. Per questo il gip del tribunale di Avellino, dopo indagini dei carabinieri, ha emesso nei loro confronti un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per turbativa d'asta. Gli arresti eseguiti dai militari dell'Arma costituiscono l'ultima fase in ordine di tempo dell'operazione "Dirty pole" (aste truccate, appunto) che gia' il 9 giugno scorso aveva portato 3 persone in carcere e 3 agli arresti domiciliari per estorsione aggravata, turbativa della liberta' degli incanti, danneggiamento seguito da incendio, porto e detenzione abusiva di armi da fuoco e ordigni esplosivi tipo molotov, in danno di un padre e due figlie titolari di una profumeria e di un centro estetico a Montoro Inferiore.
 L'indagine cominciata il 21 settembre 2010 e' conseguente all'arresto in flagranza di due pregiudicati avellinesi e di una minorenne, sorpresi a meta' mattina mentre lanciavano una molotov contro la profumeria.
Scopo dell'atto intimidatorio era costringere il commerciante a ritirarsi dalla gara d'asta di beni immobili in corso presso l'Associazione Notarile di Avellino, per aggiudicarsi un terreno in Montoro Inferiore sul quale avrebbe voluto realizzare un parcheggio di pertinenza del negozio. Il mandante dell'attentato era interessato all'acquisto del medesimo terreno. Durante gli interrogatori dei due pregiudicati, che avevano ricevuto 7mila euro per l'attentato, sono emersi elementi sulla condotta fraudolenta tenuta dalle sorelle di uno degli arrestati, che ad aste di beni immobili gia' di proprieta' della loro famiglia hanno fatto rilanci di somme di denaro sproporzionate rispetto al valore reale dell'oggetto, senza pero' mai versare il prezzo offerto, limitandosi a "perdere" il 10% del prezzo a base d'asta, ottenendo cosi', di vanificare le altrui precedenti aggiudicazioni provvisorie, scoraggiare successive offerte da parte degli altri partecipanti e ottenere nuovi incanti con ribasso dei prezzi a base d'asta al fine di aggiudicarsi i beni a prezzi piu' vantaggiosi.

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