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Cronaca

Scandalo Acs, Gabrieli rinuncia all'interrogatorio

Tribunale

''Il dott. Amedeo Gabrieli questa mattina rimarrà a casa''. Lo scrive in una nota l'avvocato Gerardo Di Martino. ''Abbiamo infatti convenuto con il mio cliente di rinunciare al suo diritto di essere ascoltato da un giudice dopo l’applicazione della misura, spinti da due semplici e, allo stesso tempo, insuperabili ragioni: la prima consiste nell’impossibilità, allo stato, di difenderci compiutamente, posto lo strettissimo lasso di tempo intercorso tra l’esecuzione della misura e la fissazione dell’interrogatorio, con i funerali per la morte della madre e la domenica di mezzo, e l’enorme quantità di atti di indagine da fotocopiare e consultare. La seconda sta nell’evitare una nuova gogna mediatica, incivile ed ingiustificabile come quella a cui tutti abbiamo dovuto tristemente inginocchiarci negli ultimi giorni. Spero che il procuratore della Repubblica di Avellino dia il giusto rilievo a questo esecrabile fenomeno, trovando il tempo per individuare e perseguire i soggetti che hanno reso possibile questa barbarie, iniziata già qualche mese fa con il procedimento definito “furetti del quartierino” ma ora non più tollerabile, vista la portata. Sotto altro profilo, credo la forza e la civiltà di una società si vede anche e soprattutto dalla capacità di attendere di conoscere le ragioni dell’accusato prima di maturare un giudizio”.

Davanti al  Gip invece, gli altri due indagati: Mauro Aquino presidente della Casa Sulla Roccia e la dipendente Luciana Giugliano. Il primo si è detto estraneo ai fatti contestati chiedendo la revoca del divieto di dimora. Per la Giugliano, parla l'avvocato Costantino Sabatino: La mia cliente – afferma - ha respinto con fermezza gli addebiti mossi, fornendo una spiegazione in ordine a tutte le accuse. All'esito dell'interrogatorio il difensore ha richiesto, anche in questo, la revoca della misura cautelare del divieto di dimora.

Si terranno nei prossimi giorni invece gli interrogatori di Giuseppe Freda della cooperativa "Qua la mano" difeso dall'avvocato Gaetano Aufiero, e di Sergio Galluccio e Vincenzo Marciano, assistiti dal penalista Alberico Villani. 

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