Il giglio di Nola insieme con quello di Palmi, Viterbo e Sassari riceverà il prossimo 2 dicembre il riconoscimento dall’Unesco come tradizioni patrimonio dell’umanità. Un traguardo di primo piano cui punta da qualche tempo anche l’Irpinia. Eppure per i carri di Mirabella Eclano, Fontanarosa, Flumeri e Villanova ci sarebbe un inghippo come ha chiarito il sindaco Vincenzo Sirignano promotore dell’iniziativa: mentre il Giglio e gli altri sono delle strutture a spalla, i carri irpini sono trainati da animali e mezzi agricoli. Una particolarità che invece avrebbe ottenuto una prima bocciatura. Ma gli amministratori della valle del Calore e dell’Ufita non si arrendono, anzi sperano che l’unione possa costituire il loro punto di forza avvalendosi anche degli studi elaborati dal gruppo di antropologi dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Commenta l'articolo