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Cultura

Italia e Giordania insieme: il jazzista sannita Aquino in prima linea per 'Petra'

Il famoso jazzista beneventano Luca Aquino - che il prossimo 7 aprile all’Olympia Hall di Parigi suonerà con Sting nella reunion ‘Manu Katché and friends’ - ha scelto il Sannio, sua terra d’origine, per il primo concerto italiano seguito all’iniziativa “A Journey to discover Petra’s Melody” realizzata all’interno della vetrina ‘Unesco #uniteforheritage’, campagna internazionale che mira a sottolineare l’importanza del patrimonio culturale quale strumento per la promozione del dialogo tra paesi e popoli. 
Questa sera alle 18.30, nella Chiesa del Santissimo Rosario in piazza San Giuseppe a Pastene di Sant’Angelo a Cupolo (in provincia di Benevento), farà da cassa armonica al progetto “Petra”. Per l’occasione, saranno in Italia anche l’Ensemble della Jordanian National Orchestra, il presidente dalla Jordanian National Orchestra Association e gli alti rappresentanti del Petra Development and Toursim Region Autority, l’istituzione giordana che controlla e gestisce il sito di Petra.
 
I DETTAGLI
Si tratta di un’iniziativa intende valorizzare Petra e promuoverla come meta turistica sicura e incoraggia la diffusione della musica tra culture diverse, come strumento di scambio culturale e la reciproca comprensione. Utilizzando il riverbero acustico naturale quale parte integrante della composizione musicale, Aquino nello scorso mese di novembre ha registrato “Petra” un album nel sito archeologico di Petra, in Giordania, un’idea unica nel suo genere, mai realizzata prima d'oggi. Il ricavato dell’album sarà devoluto a sostegno del sito di Petra, e dell’associazione no-profit Jordanian National Orchestra Association, che supporta l’orchestra nazionale giordana.
Le due istituzioni beneficiarie, insieme ad altri partner istituzionali di rilievo internazionale quali l’Unesco Amman Office e la Talal Abu-Ghazaleh Organization (che fa capo al noto mecenate giordano di cui porta il nome), sono i partner che hanno sostenuto e reso possibile il progetto-sogno di Luca.
Il trombettista beneventano è riuscito a miscelare la sensibilità e le esperienze di otto musicisti provenienti da sei differenti nazioni che hanno lavorato fianco a fianco, attraverso un intenso programma di prove e session, in un’atmosfera cosmopolita e multiculturale all’interno del sito Unesco di Petra, nel 2007 inserito tra le sette meraviglie del mondo da un sondaggio online al quale hanno partecipato 90 milioni di persone. Oltre all’ideatore e promotore Luca Aquino (musiche e tromba), ne sono parte integrante il fisarmonicista Carmine Ioanna, Sergio Casale (flauto e arrangiamenti) e il quintetto della Jordanian National Orchestra formato dalla violinista tedesca Anna Maria Matuszczak, dal contrabbassista siriano Bassem Al Jaber, dal percussionista di New Orleans Brad Broomfield, dal violista armeno Vardan Petrosyan e dall’oboista rumeno Baciu Laurentiu. Il potenziale del suono naturale, che si espande e prende forma attraverso l’architettura della location, è la linfa vitale di un progetto che permette alla musica di superare le barriere tra i diversi generi e di utilizzare il sito come perfetta camera di risonanza.
 

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